Covid19
Ha chiuso i battenti alle 21, ben oltre l’orario programmato, il padiglione 1 della Fiera di Lanciano (Chieti) dove si è svolta la prima delle due giornate di screening dedicate alla popolazione studentesca (fascia 3-18 anni), alle loro famiglie e ai docenti.
Su 1.603 tamponi rapidi eseguiti, in 22 sono risultati positivi tra studenti, genitori e docenti. Il bambino più piccolo risultato positivo al test rapido ha 5 anni, lo studente più grande ne ha 18.
“E’ stata una giornata lunga e stancante per tutti”, commenta al Tgmax Maurizio Crognale, responsabile locale della Croce Rossa.
Disagi per il freddo e le lunghe file che si sono create sin dal mattino presto, “alle 7” precisa un volontario al Tgmax, per quanti volevano assicurarsi un tampone rapido.

In molti hanno rinunciato alla coda a causa delle temperature rigide, “se non prendi il Covid, ti ammali per il freddo” dicevano e, con figli al seguito, si sono recati nelle pochissime farmacie che avevano ancora delle prenotazioni libere: la maggior parte, infatti, era al completo.
Dopo le lamentele, le porte si sono spalancate per far entrare mamme, bimbi e passeggini.
Ma la coda è in piedi, all’interno di un “serpente” tracciato con il nastro a strisce biancorosse: all’interno del padiglione, infatti, non ci sono sedie dove poggiarsi in attesa del proprio turno, come invece avviene al Pala Masciangelo per i vaccini.
Medici e volontari (25 per turno) hanno lavorato per quasi 12 ore no-stop, “solo una mezz’ora di pausa all’ora di pranzo”.
E domani si replica, con la seconda giornata di screening. A peggiorare la situazione, tra lunghe attese e code, ci sono le previsioni meteo che danno qualche fiocco di neve in città.

La polemica: Galati, sono poche 4 linee
“Sono poche 4 linee in un’unica sede”, dice dai banchi dell’opposizione il medico Lorenzo Galati. “Assembramenti pericolosi, famiglie disorientate, bambini infreddoliti e tantissimi che hanno rinunciato per le file di oltre 2 ore e mezza”. Il tutto, prosegue il consigliere comunale del Partito democratico, “mentre la situazione dei contagi in città è a livelli record di quasi 1.000 positivi, che generano al massimo gli sterili appelli a mezzo social del Sindaco Paolini. L’amara realtà è che questa destra è incapace di organizzare con un minimo di logica uno screening così importante per la riapertura delle scuole”.
E la mente torna a un anno fa, con il primo screening di massa realizzato in città e poi replicato. “L’amministrazione Paolini non deve fare altro che copiare l’amministrazione Pupillo che – scrive Galati in una nota – in occasione dello screening scolastico del 20-21 febbraio 2021 attivò 12 linee su 4 punti dislocati in città, coinvolgendo gli studenti, le loro famiglie e il personale scolastico informando in maniera capillare e puntuale la città. In quell’occasione furono eseguiti 7500 tamponi con una partecipazione straordinaria della popolazione scolastica e avevamo circa 300 positivi, non 1000 come oggi”.
“Chiediamo maggiore rispetto dei cittadini e della minoranza che fa sentire la propria voce come si usa nelle democrazie consolidate. Attendiamo risposte serie da questa nuova amministrazione e – conclude Galati – un bagno di umiltà per salvare lo screening, attivando domani almeno altre 8 linee in punti diversi della città”.
Bollettino Covid Lanciano
Nel frattempo continua a salire il numero del contagio in città. Oggi si registrano 174 nuovi positivi, che portano il totale di questa quarta ondata della pandemia a quasi 1.180 attualmente positivi. In tanti chiedono al sindaco Filippo Paolini di non riaprire le scuole ma di attivare la Didattica a distanza, come stanno facendo diversi comuni del comprensorio frentano e Sangro-Aventino, ad esempio, Altino e Atessa.
Un appello giunge anche dal figlio, medico, dell’assessore all’Istruzione Angelo Palmieri, anch’egli medico, in pensione, e volontario vaccinatore. “Da medico e padre di famiglia – scrive Armando Palmieri -ritengo sia una garanzia maggiore per i nostri giovani e per la comunità scolastica e tutte le famiglie poter scegliere di rimandare di qualche giorno l’apertura delle scuole nella nostra città. Sicuramente l’incidenza dei casi Covid nella popolazione in età scolare tutta della nostra provincia ad oggi è nettamente inferiore rispetto allo scorso anno, questo – precisa – lo dobbiamo alla campagna di vaccinazione diffusa tra tutta la popolazione e al senso di responsabilità e di consapevolezza dei rischi attuali della patologia e delle gravi conseguenze correlate alla pandemia, ma la previsione di ulteriori peggioramenti dei dati graverebbero su tutti i sistemi non solo scolastico ma anche sanitario, che in alcune specialità (cardiovascolari per esperienza personale così come anche oncologiche) hanno subito gravi conseguenze per il trattamento e la salvaguardia della salute di pazienti affetti appunto da altre patologie e che necessitano di altre cure. Il discorso è complesso come sono complicate talune decisioni ma – conclude l’appello a Paolini – conosco la sua competenza e correttezza per cui sono convinto che sceglierà il meglio”.