Indagini della polizia

Dapprima la telefonata di un sedicente nipote, poi l’arrivo del finto corriere a casa e il ritiro di migliaia di contanti dal conto corrente: truffa del pacco servita, a Lanciano (Chieti), a danno di anziani coniugi raggirati da due uomini.
Il caso è raccontato dal dirigente del commissariato di P.S., Lucia D’Agostino, che ha raccolto la denuncia ormai a colpo avvenuto.
Non solo contanti, nel raggiro sono finiti anche alcuni monili in oro. L’episodio è avvenuto giovedì mattina, in città. Il sedicente nipote chiama la coppia al telefono annunciando l’arrivo del pacco tramite corriere, che puntulamente arriva a domicilio, avvolto da un bel nastro blu. E sono i primi 2.000 euro che gli anziani versano al truffatore. Ma non bastano. Dopo il primo pacco, il sedicente nipote richiama, annunciando l’arrivo di un secondo pacco, stavolta però servono 3.000 euro. Nessun problema: l’anziano congiunto si reca all’ufficio postale per il prelievo, nel frattempo al finto corriere l’anziana congiunta lascia in pegno alcuni monili in oro, che al ritiro dei contanti non vengono restituiti.
Ma gli anziani, si sa, sono pazienti, soprattutto con i nipoti. E solo al pomeriggio, sentendo il vero nipote, capiscono di essere stati truffati.
“Non aprire mai la porta agli sconosciuti – commenta il dirigente D’Agostino -. Non dare mai denaro o oggetti preziosi a persone sconosciute che si fingono appartenenti a enti statali o che si fingono amici di famiglia, poiché gli enti pubblici non effettuano alcun servizio di riscossione porta a porta”.
In questi casi bisogna sempre contattare un famigliare o allertare i numeri di emergenza 112 e 113.