Tribunale blindato
Sono arrivati in tribunale con diversi furgoni cellulari, provenienti dai penitenziari dove sono rinchiusi da 9 mesi, i rumeni arrestati per aver compiuto la sanguinosa rapina nella villa dei coniugi Martelli il 23 settembre scorso, a Lanciano (Chieti).
Il gup attende i 7 imputati nell’aula della Corte d’assise al terzo piano, interdetta al pubblico per l’udienza preliminare, con inizio alle 10.
Non tutti sono presenti in aula, manca colui che è ritenuto dagli inquirenti il capo della banda, Marius Adrian Martin.
Ampio schieramento delle forze dell’ordine, tra carabinieri, polizia di stato e municipale.
Il traffico è interdetto in via Fiume, nel tratto davanti al palazzo di giustizia.
Aggiornamento
Il processo è stato rinviato al 30 settembre.

È iniziato alle 10, a Lanciano, il processo con il rito abbreviato ai rumeni imputati per la rapina violenta ai coniugi Martelli, avvenuta il 23 settembre scorso in città.
Palazzo di giustizia blindato, porte chiuse per stampa e pubblico. Il processo si celebra in Camera di Consiglio davanti al gup Giovanni Nappi, che ha fissato al 30 settembre prossimo l’inizio della discussione con possibilità dell’emissione della sentenza.
Sei romeni sono accusati dal procuratore capo Mirvana Di Serio di rapina pluriaggravata, lesioni gravissime, sequestro di persona e porto abusivo di arma. Un settimo romeno è esclusivamente accusato di favoreggiamento, ma non ha preso parte alla rapina.
Presenti in aula 4 imputati su 7: Alexandru Colteanu, l’unico che non ha reso confessione, i fratelli Ion e Costantin Turlica e George Bogdan Ghiviziu, l’autista del gruppo. Assenti tre imputati: Marius Adrian Martin, ritenuto dagli inquirenti il capobanda, arrestato in Romania dove si era rifugiato (leggi QUI), Aurel Ruset, arrestato in città insieme ai cugini Turlica, e Gheorghe Traian Jacota, che risponde solo di favoreggiamento per la tentata fuga di Ghiviziu.

Nel corso dell’udienza, durata circa mezz’ora, è stata escussa come teste la compagna di Jacota e madre di Ghiviziu, che ha ribadito l’estraneità del compagno alla rapina. Per l’uomo “il giudice ha ammesso il rito abbreviato condizionato”, spiega il difensore Vincenzo Menicucci.
Ghiviziu è difeso da Paolo Sisti, mentre Roberto Crognale è il legale difensore dei fratelli Turlica. L’avvocato Andrea D’Alessandro difende Martin.
I coniugi Martelli non erano presenti in aula, hanno deciso di non costituirsi parte civile. Il dottor Carlo Martelli, medico in pensione, durante la violenta rapina venne brutalmente percosso mentre alla moglie, Niva Bazzan, venne mutilato l’orecchio destro. “Non voglio ricordare le loro facce”, ha detto Martelli al Tgr Abruzzo.
