La denuncia del sindacato
“Gli agenti di polizia penitenziaria lavorano in un clima insostenibile all’interno del carcere di Lanciano”, a denunciarlo è la Uil Pa penitenziari che segnala una aggressione ogni 40 giorni registrata nel corso del 2019, nella casa circondariale di Villa Stanazzo.
Ad oggi si contano “9 aggressioni fisiche con prognosi” da parte di detenuti ai danni di agenti penitenziari, denuncia il segretario Uil Pa Abruzzo Ruggero Di Giovanni, ma anche “una sequela infinita e giornaliera di minacce e vessazioni che hanno creato un senso di impotenza negli operatori”.
L’ultima aggressione in ordine di tempo è avvenuta il 2 dicembre scorso, quando un assistente capo coordinatore di Polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto campano del circuito alta sicurezza, riportando una prognosi di 7 giorni.
L’episodio, riferisce Di Giovanni, si è registrato durante una visita informale del provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Lazio, Abruzzo e Molise Carmelo Cantone. “Era una aggressione annunciata”, insiste il sindacalista.
Di Giovanni lamenta preoccupazioni riguardo le “difficoltà gestionali” che si stanno vivendo all’interno della Casa circondariale di Lanciano (Chieti) e sui dubbi che tali criticità possano essere acutizzate da alcune scelte gestionali che mal si sposano con le peculiarità dell’istituto di Villa Stanazzo: “sicuramente non sta a noi indicare la rotta da tenere – scrive Di Giovanni in una nota alla stampa – ma quando alcune scelte mettono a rischio la salute dei lavoratori è compito delle organizzazioni sindacali fare tutto il possibile affinché i lavoratori siano messi in condizione di lavorare in sicurezza e questo a Lanciano non accade ormai da troppo tempo”.
Un altro episodio di aggressione denunciato dalla UilPa Abruzzo è accaduto la sera di venerdì scorso: “un altro detenuto del circuito alta sicurezza, di origini pugliesi stavolta – scrive il segretario generale – si è scagliato contro un Sostituto Commissario di Polizia penitenziaria procurandogli una prognosi di 5 giorni. La parte peggiore di questa storia è che quello stesso detenuto si era reso colpevole, nei mesi scorsi, dell’introduzione di telefoni cellulari nell’istituto, aveva minacciato pesantemente lo stesso Sostituto Commissario aggredito cercando in tutti i modi lo scontro fisico, vanta un curriculum con svariati episodi di intolleranza violenta verso la Polizia Penitenziaria e diversi rapporti disciplinari redatti a suo carico”.
Per Di Giovanni non viene rispettata la circolare del capo dipartimento Franco Basentini, emanata il 9 ottobre 2018, secondo cui sarebbero stati “immediatamente trasferiti in altri istituti, anche lontani, per gravi motivi di sicurezza i detenuti responsabili di aggressioni, anche solo tentate, agli agenti di Polizia penitenziaria, al personale sanitario, agli operatori o ad altri detenuti o che abbiano messo in atto qualsiasi evento a carattere violento o danneggiato beni dell’Amministrazione”.
“Evidentemente – conclude il sindacalista nella nota – per la Casa circondariale di Lanciano le disposizioni del Capo del Dipartimento non hanno effetto e quindi ci chiediamo, e chiederemo per iscritto agli organi competenti, chi è che ha sbagliato? Sono i vertici dell’istituto che non chiedono gli allontanamenti o il Provveditorato Regionale che non li autorizza? Oppure è lo stesso dipartimento, responsabile per i trasferimenti dei detenuti alta sicurezza, che non autorizza lo spostamento immediato dei detenuti sottoposti al 416 bis? L’unico intervento che abbiamo visto nei confronti di un personale ormai stremato dai turni di lavoro prolungati e dalla mancanza di turn-over è la quantomeno singolare decisione di aprire un nuovo reparto detentivo che a fronte di un minimo aumento della capienza dell’istituto andrebbe a sfibrare il già precario equilibrio lavorativo nel carcere di Villa Stanazzo”.