La lite per disputa famigliare

Saranno interrogati mercoledì, in carcere, a Lanciano (Chieti) i due fratelli marocchini che sabato mattina, al mercato, hanno aggredito il cognato connazionale.
Tutti e tre venditori ambulanti, incensurati e con regolare permesso di soggiorno, si sono resi protagonisti di quella che, ad una prima ricostruzione fatta dagli agenti del commissariato di polizia, sembrerebbe una disputa famigliare.
I fratelli avrebbero rimproverato al cognato la separazione dalla loro sorella. Ma, oltre al rimprovero, sono volati dapprima calci e pugni, poi la lite è sfociata in un’aggressione con mazza di legno e spranga di ferro.
Gli agenti della pattuglia, intervenuta sul posto, sono rimasti coinvolti nella seconda parte della lite, quando uno dei fratelli avrebbe usato la spranga di ferro per procurare lesioni gravi al marito della sorella: nel parapiglia generale, gli agenti hanno riportato lesioni giudicate guaribili in 15 giorni.
Le accuse per i fratelli, arrestati e trasferiti nel carcere di Villa Stanazzo, sono di lesioni gravi, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Mercoledì l’interrogatorio di garanzia del gip.
Il cognato ha avuto una prognosi di 30 giorni dai medici dell’ospedale “San Pio” di Vasto. Anche gli altri due protagonisti della lite sono stati medicati al pronto soccorso, ma dai medici del “Renzetti” a Lanciano.