Carabinieri

Atti persecutori e lesioni personali, queste le accuse con le quali è stato arrestato G.F. 46enne di Lanciano (Chieti). L’uomo, nei mesi scorsi, riferiscono i carabinieri, si è reso protagonista di diversi episodi di minacce e violenze che hanno richiesto diversi interventi delle forze dell’ordine.
Il provvedimento restrittivo, eseguito questa mattina dai militari della Stazione di Lanciano e del NOR della Compagnia di Lanciano, è scaturito da una complessa attività svolta dai carabinieri a seguito di alcune denunce sporte da una 40enne del luogo, già coniuge dell’arrestato, dal mese di giugno 2021, nelle quali raccontava di condotte persecutorie consistenti in azioni denigratorie nei suoi confronti e del loro figlio minorenne, ingiurie e minacce, spesso anche di morte, ripetute telefonate ed appostamenti, intimidazioni finalizzate a far interrompere la relazione sentimentale nel frattempo intrapresa dalla donna con un suo coetaneo.
Inoltre, l’indagato, in almeno due circostanze, era anche passato anche alle vie di fatto, aggredendo in strada, con pugni e testate, sia la ex che il suo compagno attuale, provocandogli lesioni al volto, minacciandoli sempre di ammazzarli e denigrandoli con frasi moralmente offensive, anche in presenza del figlio dodicenne.
A seguito di tali fatti, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lanciano, “in ragione della gravità, sistematicità e persistenza delle condotte persecutorie e violente commesse con un dolo intenso ed un proposito vendicativo, nonché al fine di garantire l’incolumità fisica, ritenuta seriamente in pericolo, di tutte le parti offese, minore compreso”, ha riconosciuto la sussistenza delle esigenze cautelari ed ha emesso il provvedimento cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.
I reati contestati sono diversi e vanno dagli atti persecutori alle lesioni personali, con l’aggravante di aver agito in presenza di un minorenne.