La notizia

Lanciano (Chieti) si prepara alla inaugurazione del monumento ai caduti restaurato, in piazza Plebiscito.
L’opera, tornata al suo antico splendore, sarà svelata domenica 3 luglio alle 10 del mattino.
Il restauro, altamente specialistico, ha riguardato l’aspetto materico del monumento, realizzato in marmo nel 1926 dall’artista Cataldi per commemorare i caduti della prima guerra mondiale.
E infatti i fondi per i lavori di restauro, 60 mila euro, provengono tutti dalla presidenza del Consiglio dei ministri, struttura di missione per gli anniversari nazionali, in questo caso specifico per il centenario della Grande guerra.

Ore frenetiche in piazza Plebiscito per abbellire lo spazio antistante l’opera restaurata, che è stata destinata con delibera di giunta Paolini ad area pedonale.
Sette vasi del “corso presentoso” sono stati prelevati uno ad ogni incrocio di corso Trento e Trieste e trasportati in piazza, a delimitare il nuovo spazio, privato dei 20 posti auto.
L’assessore ai lavori pubblici Paolo Bomba spiega al Tgmax che “i posti auto persi in piazza Plebiscito sono strisce blu, saranno recuperati in parte lungo il tratto carrabile del Corso e in parte nel centro città”.
La nuova area pedonale necessita di molti lavori di ripristino della pavimentazione, traballante in più punti e sollevata dalle radici dei pini marittimi. “Ma ci vogliono fondi che adesso l’amministrazione comunale non ha, è tuttavia nelle nostre intenzioni provvedere nei prossimi anni”.
Questa mattina nelle eleganti fioriere “Giove” in botticino, un metro e mezzo di diametro per 1.500 kg di peso, “saranno piantati nuovi fiori in attesa della cerimonia di domenica”, dice al Tgmax l’assessore all’ambiente Tonia Paolucci.
Il monumento e il restauro
Il monumento, nato inizialmente per commemorare i 270 caduti lancianesi della I Guerra Mondiale, viene eretto sul lato nord della Piazza Plebiscito a fare da cerniera tra i quartieri storici e la città nuova novecentesca. Commissionata all’artista Amedeo Cataldi, l’opera viene inaugurata a Lanciano il 13 settembre 1926 alla presenza del Principe Umberto di Savoia. Il monumento, si articola con uno scenografico emiciclo poligonale, che cinge al suo interno un alto piedistallo su cui insiste il gruppo scultoreo raffigurante un’altera figura femminile, coronata da elmo, col braccio destro proteso verso il cielo in atto di reggere una corona di alloro e, con il sinistro, il corpo esanime di un giovane ignudo. Le lapidi recano epigrafi commemorative dei caduti della guerra del 1915-1918 e dei martiri del 6 ottobre 1943.
L’intervento di recupero, a cura della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara, “ha riguardato il parziale consolidamento e ripristino della struttura di sostegno interna e la rimozione da tutto il paramento lapideo degli attacchi biologici, piante superiori e croste nere. Le fessurazioni sono state risolte tramite stuccature e le lastre eccessivamente ammalorate sono state sostituite. Particolare attenzione nell’intervento è stata effettuata sul gruppo scultoreo centrale, degradato da forti attacchi di microrganismi e dal particellato atmosferico tipico degli ambienti urbani aperti al traffico. La protezione delle superfici e la ricostruzione di alcune parti ha concluso l’intervento”.