Un agente della municipale ai servizi sociali

Non all’armamento della Polizia municipale, sì alla vigilanza privata armata negli uffici comunali di Lanciano (Chieti): protestano il vice comandante della Polizia municipale Maurizio Mucciante e il sottufficiale Francesco Giancristofaro, rappresentanti sindacali rispettivamente della Cisl FP Autonomie Locali e del CSA Regioni Autonomie Locali, in seno alla RSU del Comune.
«Chiediamo con forza al Consiglio comunale di Lanciano – scrivono in una nota congiunta – l’approvazione del regolamento sull’armamento, primo passo per dotare di un’arma il personale del Corpo di Polizia Municipale». L’appello è rivolto all’assise civica e, in particolare, ai consiglieri comunali della maggioranza del sindaco Mario Pupillo. «Il punto – spiega Giancristofaro – è che l’Amministrazione comunale non sembra condividere la necessità di armare la Polizia Municipale. Un orientamento emerso chiaramente nell’ultima riunione del tavolo tecnico (voluto dalla stessa Amministrazione e costituito per affrontare questa problematica), dove i rappresentanti della maggioranza presenti hanno fatto capire di propendere più che per l’armamento, per il potenziamento del Corpo e della video sorveglianza».
Una presa di posizione che, proseguono i due rappresentanti sindacali, va a scontrarsi con la decisione assunta dopo gli episodi di aggressione avvenuti negli uffici comunali dei Servizi sociali, con l’Amministrazione che intende ricorrere ad un servizio esterno di vigilanza armata per garantire l’incolumità del personale e degli utenti.
Nell’attesa che la gara venga espletata e il servizio affidato, riferiscono Mucciante e Giancristofaro, è stata chiesta al Comando di Polizia Municipale la presenza di un agente ai Servizi sociali, così da assicurare la sicurezza durante gli orari di apertura al pubblico degli sportelli. «L’Amministrazione comunale pretende che noi non dobbiamo essere armati – continua Mucciante – ma poi ci chiede di effettuare un servizio che invece sarà affidato a breve a personale esterno armato. Ma allora – puntualizza il vice comandante – o non è necessaria la vigilanza esterna armata oppure la Polizia Municipale non può svolgere il servizio richiesto senza essere armata. Allo stato attuale sarebbe sufficiente fornire una divisa a un qualsiasi usciere o altro dipendente comunale visto che, alla pari dell’operatore di Polizia Municipale, per affrontare malintenzionati si potrà contare solo sulla propria prestanza fisica».
Mucciante e Giancristofaro puntano l’indice anche contro le carenze di personale che da anni si registrano nell’organico della Polizia Municipale di Lanciano, con le ultime assunzioni che risalgono al 2012, con un bando della precedente Amministrazione. Per i rappresentanti sindacali nemmeno le due nuove assunzioni previste per l’anno in corso, potranno risolvere i problemi della dotazione del Corpo frentano, fuori da ogni parametro previsto dalla normativa regionale in materia.
Con l’armamento gli agenti di Polizia Municipale lavorerebbero con maggiore serenità, spiegano Mucciante e Giancristofaro, oltre a poter affiancare in sicurezza le altre forze di polizia in quei servizi finalizzati alla prevenzione e alla repressione di comportamenti illeciti. Servizi che la Municipale già svolge quotidianamente, puntualizzano entrambi, grazie alla buona volontà degli Agenti che lavorano in situazione di costante rischio.
«Vogliamo precisare – concludono Mucciante e Giancristofaro – che la Polizia Municipale non vuole sostituirsi o equipararsi alla Polizia di Stato e Carabinieri, le cui competenze sarebbero per la stessa ineguagliabili viste le forze e la professionalità che i Corpi dello Stato mettono brillantemente in campo per prevenire e contrastare atti criminosi, così come hanno dimostrato pochi giorni fa in occasione dei drammatici e atroci fatti che hanno coinvolto i coniugi Martelli. Si tratta, invece, di un’esigenza necessaria esclusivamente per tutelare gli operatori da possibili pericoli e minacce in relazione all’espletamento dei propri compiti istituzionali».