[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=exPWhgqIa_Q[/youtube]Lanciano, servizio Tgmax 31 ottobre 2016 – Lanciano, servizio Tgmax 31 ottobre 2016 – Le telecamere del Tgmax all’interno dell’Itis “Da Vinci” di Lanciano, sopralluogo con il funzionario della Provincia di Chieti che rassicura: “Nessun problema strutturale, solo vecchie crepe alle tamponature”. E il terremoto non c’entra affatto.
Non c’è nessun cedimento strutturale all’Itis Da Vinci di Lanciano, tanto meno dovuto al terremoto. E’ l’architetto Francesco Faraone, responsabile Servizio Edilizia “Zona A” e Protezione Civile della Provincia di Chieti, a rassicurare studenti e famiglie, dopo la diffusione alla stampa locale e in rete – da parte del Blocco Studentesco di Domenico de Lucia e da parte di Nico Barone – di foto e video, le prime corredate da un preoccupante comunicato sulla “comparsa di alcune crepe” in seguito agli ultimi eventi sismici. Non è affatto così, rassicura il tecnico della Provincia: le crepe visibili nel vano sottoscala e nei bagni attigui, area interdetta all’accesso da mesi, denotano un cedimento fondale delle tamponature ma non della struttura. La scala in cemento armato è intatta, dice il tecnico provinciale. Le lesioni nei servizi igienici riguardano le tramezzature, che si sono staccate dalla struttura portante. E in tutto questo le scosse sismiche degli ultimi mesi non c’entrano affatto – chiarisce inoltre il funzionario della Provincia – perché il problema è noto da anni. Infatti, lo stesso dirigente scolastico, Gianni Orecchioni, ha interdetto sia l’uso delle scale che dei bagni agli studenti. Al Da Vinci ci sono lavori in corso, quasi ultimati, per un importo di 200 mila euro, relativi a ristrutturazione di alcuni laboratori didattici con rifacimento intonaci e canalizzazione delle acque.
La Provincia di Chieti, ente proprietario dell’edificio scolastico, sta lavorando da tempo su tutte le scuole di competenza. Anche per l’Itis Da Vinci è stato elaborato lo studio di vulnerabilità sismica per eventuale adeguamento e/o miglioramento sismico, il documento è stato consegnato un anno fa all’Ufficio previsione e prevenzione dei rischi della Regione Abruzzo, in attesa di approvazione.
Chiarita la situazione da parte di coloro i quali hanno la responsabilità anche penale degli atti pubblici, restano le considerazioni: da una parte i tempi sempre troppo lunghi degli enti pubblici negli interventi, dall’altra gli allarmismi a volte lanciati in maniera inopinata.
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