Al dodicesimo giorno.
Dopo undici giorni di ricerche, i vigili del fuoco di Lanciano (Chieti) non sono tornati a Rizzacorno.
La Prefettura di Chieti non li ha autorizzati oggi, sospendendo di fatto le operazioni di ricognizione su una vasta area tra Lanciano, Castel Frentano, Sant’Eusanio e il fiume Sangro.
Decine e decine di ettari di territorio sono stati perlustrati dai vigli del fuoco con ogni mezzo: con uomini a terra, squadre di una dozzina a turno; con gli elicotteri; con i sub negli specchi d’acqua; con le unità cinofile; infine con i droni.
Tommaso Di Battista, pensionato Sevel, non si trova.

Sembra svanito nel nulla, da quella notte tra sabato 12 e domenica 13 agosto scorsi, l’ultima volta che la moglie lo avrebbe visto in casa.
I cani molecolari hanno fiutato l’odore del 72enne fino a pochi metri dall’abitazione, poi si sono fermati.
Di Battista si è allontanato con qualche mezzo? Oppure è ancora a Rizzacorno? E precisamente dove?
Se l’unità mobile dei vigili del fuoco non è più sul posto, i carabinieri della Compagnia di Lanciano proseguono con gli accertamenti, mentre il giallo si infittisce.
Di Battista, supposto ancora in vita e con allontanamento volontario da casa, in questi dodici giorni non avrebbe mai usato il suo bancomat.
“Una situazione di stallo”, viene definita dai militari, che tiene i residenti della contrada col fiato sospeso.
Nessuno vuole parlare, neppure i familiari che si allontanano da telecamere e microfoni.
L’uomo non viveva nella casa di famiglia, con moglie e figli, ma in un edificio rustico accanto.