A Villa Stanazzo
Smartphone e micro-cellulari, in totale 22, contenuti in una busta appesa a un drone sarebbero entrati attraverso le sbarre della finestra in corridoio se gli agenti penitenziari, insospettiti, non avessero pattugliato le campagne intorno al carcere di Lanciano (Chieti). Così è stato scoperto l’atto criminoso di quattro soggetti provenienti dalla Campania, due colti sul fatto ad armeggiare con il drone, una minorenne e un maggiorenne, altri due in auto ad attendere.
L’introduzione illecita dei telefonini nella struttura di Villa Stanazzo non è una novità: sono una trentina gli apparecchi scovati durante i blitz serali soltanto nell’anno in corso.
“E’ un altro problema causato dalla carenza di personale”, denuncia al Tgmax Piero Di Campli del sindacato polpen Sappe. “Siamo solo in 120 poliziotti penitenziari invece dei 160 in organico”.
Sull’episodio, accaduto domenica scorsa, indagano la procura di Lanciano e quella dei minori dell’Aquila. L’attività di indagine è stata condotta dal comandante di polizia penitenziaria Gino Di Nella e dal direttore dell’istituto di pena Mario Giuseppe Silla. Nel pomeriggio di domenica, gli agenti (nel girono del riposo settimanale) hanno pattugliato vigneti e uliveti attorno al carcere, scoprendo la minorenne che pilotava il drone con un complice. Alle indagini hanno contribuito anche le testimonianze dei residenti, che hanno riferito di aver notato persone non del luogo aggirarsi nelle campagne. Così è scattata l’operazione.
“Si pone l’accento sulla professionalità di tutto il personale ma non si può tacere sulla mancanza di strumenti tecnologici idonei a evitare tali tentativi – commentano le segreterie regionali Osapp e Cgil – abbiamo chiesto e ribadito l’importanza di un acquisto di strumenti idonei a evitare il ripetersi di tali eventi su tutto il territorio abruzzese”.
Samrtphone e droga nel carcere
Nel penitenziario lancianese di massima sicurezza sono detenuti camorristi, mafiosi, esponenti della Sacra corona unita pugliese e anche una decina di elementi di spicco della ‘Ndrangheta, coinvolti nel maxi processo “Scott-Rinascita” del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.
Durante il 2021 sono stati trovati finora una trentina di telefoni cellulari, molti micro-smartphone, e anche droga. L’ultimo sequestro di 54 grammi hashish risale al 12 novembre scorso: erano nascosti in due confezioni di biscotti al cioccolato, scovati nel pacco dono per un detenuto.
I famigliari cercano di fare entrare la droga nascosta anche nel bagnoschiuma, negli insaccati e persino nelle olive ripiene.