[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=sLwSm-8SsrQ[/youtube]Lanciano, servizio Tgmax 11 gennaio 2017 – Ruspe al lavoro davanti alle scuole, per spalare la neve e rimuoverla, caricandola sui camion e portandola in punti di raccolta, come il piazzale del cimitero di via della Pace. A Lanciano il piano neve prosegue a ritmo serrato: l’obiettivo è riattivare la didattica venerdì 13 gennaio, dopo l’ultima ordinanza di sospensione per le scuole di ogni ordine e grado, compresi i nidi di infanzia, emessa dal sindaco Mario Pupillo in tarda mattinata per giovedì 12. A preoccupare è il ghiaccio, che potrebbe minare l’incolumità dei 4200 studenti degli istituti superiori della città e dei 3800 dei plessi comunali, dai nidi alle materne, elementari e medie. La viabilità in città è buona, per le strade del centro si circola e gli accessi al capoluogo sono fruibili. Il problema resta per autobus e minibus scolastici, che a Lanciano arrivano in numero considerevole. Ecco perché si rende indispensabile rimuovere i cumuli di neve tanto quanto pulire le strade. “L’ordinanza – spiegano da Palazzo di città – è stata emessa dopo una riunione con il Centro operativo comunale, in cui sono state illustrate dai tecnici le relazioni sullo stato dei luoghi delle scuole, delle piazzole di sosta di autobus e minibus e dei percorsi pedonali abitualmente utilizzati dagli studenti”.
Il pericolo maggiormente temuto è quello delle gelate notturne, annunciate dalle previsioni meteo; l’amministrazione comunale teme che gli 800 quintali di sale sparsi finora in città non siano sufficienti.
Dopo sei giorni di interventi, dunque, ancora 24 ore di lavoro per le 18 ditte incaricate (e 33 mezzi) dal Comune nel piano neve, che sta costando alle casse comunali decine di migliaia di euro, se si considera che un mezzo con operaio specializzato costa circa 30 euro l’ora.
Il nostro giro in città di mercoledì 11 gennaio termina in via del Mare, dove un camion è finito su uno dei cordoli recentemente posizionati, credendo fosse soffice neve l’autista si è invece scontrato con del duro cemento. E si riaccendono le polemiche mai sopite sull’utilità della pista ciclabile.
In conclusione, resta una domanda: la neve è un rifiuto? Magari ne parleremo, a primavera, dopo il disgelo.
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