La notizia

Uccide la moglie e i due figli, sorprendendoli ancora in pigiama, e poi si suicida sparandosi un colpo alla testa.
Strage familiare in una villetta alla periferia dell’Aquila, in località Tempera.
L’omicida è il noto medico aquilano Carlo Vicentini, già primario di urologia all’ospedale di Teramo.
L’uomo, 70 anni, ha ucciso la moglie Carla Pasqua, 69, e i due figli, Massimo, 43, e Alessandra, 36, per poi suicidarsi.
Il pluri-omicidio suicidio sarebbe avvenuto 24 ore prima della scoperta, sul posto la Polizia e il magistrato di turno.
Alla base della tragedia, secondo quanto trapela dalle primissime indagini, ci sarebbero le condizioni molto gravi del figlio maggiore. Per questo motivo il professionista, in pensione da fine 2022, avrebbe perso la testa compiendo la strage, che risalirebbe ad almeno il giorno prima della scoperta dei cadaveri.
L’ultimo contatto telefonico, su una piattaforma social, con uno dei membri della famiglia risalirebbe alle 13,30 di ieri. A scoprire la tragedia sono stati alcuni amici e parenti che hanno deciso di cercare la famiglia nella villetta, entrando con una copia delle chiavi in possesso di uno dei parenti.
Al momento gli inquirenti stanno ascoltando le testimonianze dei vicini.
Il fratello del medico, “dovevano trasferirsi al mare”
L’uomo avrebbe usato una pistola regolarmente denunciata. E’ una delle indiscrezioni emersa nella fase dei primissimi rilievi che la Polizia sta effettuando sul posto insieme al magistrato di turno Guido Cocco. Il professionista ha ucciso il figlio Massimo, di 43 anni, disabile e attaccato ad un respiratore, la seconda figlia Alessandra, 36 anni, dietista oncologa alla Asl di Teramo, e la moglie Carla Pasqua, 69, ex funzionaria della Asl dell’Aquila.
L’ultimo accesso su WhatsApp del telefono di Alessandra Vicentini risalirebbe alle 2 della notte tra mercoledì e giovedì. Al vaglio degli inquirenti tutti i telefonini.
Nessuno dei vicini potrebbe indicare con certezza l’ora della strage. “Viviamo in una zona dove il rumore dei colpi può essere facilmente confuso – spiega un vicino nella villetta di fronte -. Non abbiamo sentito nulla di particolare, pur notando che la casa del dottor Vicentini è rimasta chiusa per tutta la giornata di ieri”.
Fuori dall’abitazione anche Giovanni Vicentini, fratello dell’urologo. “Mi aveva detto due giorni fa che con tutta la famiglia sarebbe andato al mare a Tortoreto (Teramo) – spiega – ieri ho provato a contattarlo senza ricevere risposta. Ho solo visto che le finestre erano abbassate e ho pensato fossero già partiti. Solo oggi, con delle chiavi secondarie sono andati ad aprire, rendendosi conto della tragedia”.
Il legale di famiglia, “soffriva per il figlio disabile”
“Una vicenda estremamente grave”. Queste le parole dell’avvocato di famiglia Emilio Bafile davanti alla villa dell’urologo Carlo Vicentini, che ha ucciso moglie e due figli.
“Era un professionista straordinario – ricorda il legale – ha sofferto sicuramente per la situazione clinica del figlio che stava poco bene e questa vicenda lo ha segnato. Ovviamente, la sofferenza è arrivata all’estremo e ha maturato questa idea”.
“Ci avevo parlato qualche giorno fa – aggiunge – anche in quell’occasione si è confermato una persona di livello, di tanti interessi. Una persona di spicco, ma le condizioni del figlio hanno pesato molto sulla sua esistenza”.
L’università, “era un bravo docente”
“Un professionista di riferimento anche per il nostro ateneo”. Il rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alessem ricorda così Carlo Vicentini, ex primario di Urologia a Teramo che ha ucciso moglie e due figli prima di togliersi la vita.
Alesse ha raggiunto nel pomeriggio la villa dei Vicentini nella frazione di Tempera (L’Aquila) accompagnato dal direttore amministrativo Univaq, Benedetto Di Pietro, e si è intrattenuto a lungo con parenti e familiari, abbracciando anche il fratello del medico, Giovanni.
“Era andato in pensione da poco come professore ordinario – ha sottolineato il rettore – era un bravo professionista, schietto, anche un po’ burbero ma sicuramente una persona genuina. Sono profondamente colpito da questo fatto apparentemente senza avvisaglie”.
Il dottor Vicentini era docente di Urologia nell’area concorsuale di Chirurgia plastica-ricostruttiva, chirurgia pediatrica e urologia.
Asl Teramo, “Siamo devastati”
“Siamo devastati. E’ una tragedia che non riusciamo a spiegarci: il professor Vicentini era un urologo molto bravo ed apprezzato oltre che un uomo gentile, sensibile e disponibile”.
Così commenta la tragedia il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia.
“Era andato in pensione dopo aver fatto un grandissimo lavoro nella nostra azienda, nel reparto di urologia a gestione universitaria – continua il dg – al momento del pensionamento il reparto è tornato a gestione ospedaliera, ma ha continuato con il grande lavoro impostato da Vicentini che era medico ricercato da fuori Teramo e fuori regione”.