Incontro con la stampa

“Sono arrivato questa mattina e non conosco ancora la situazione locale. E’ quello che imparerò a fare. Il crimine, però, non ha province, non conosce frontiere”.
Si presenta così, nel primo giorno di servizio, il nuovo questore di Pescara, Luigi Liguori, che prende il posto di Francesco Misiti, andato in pensione dopo quattro anni nel capoluogo adriatico.
Liguori, dopo una visita al Prefetto, Giancarlo Di Vincenzo, ha incontrato i giornalisti nel corso di una videoconferenza: “Ho scelto questa modalità – ha detto – perché è importante rispettare le norme anticontagio”. La Questura di Pescara, secondo il nuovo questore, “funziona benissimo, ma si può sempre migliorare. Ho chiesto al responsabile dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico (Upgsp) – afferma – dopo quanti squilli rispondiamo al telefono. Mi ha detto dopo due, tre squilli: dobbiamo lavorare per arrivare a due”.
Nel sottolineare l’importanza del “lavoro di squadra”, Liguori definisce quello italiano come un “modello organizzativo che ci invidiano all’estero”. Spiegando di non sapere ancora quale tipo di criminalità si troverà davanti, il questore afferma che “la criminalità va affrontata, sia se di tipo comune sia se di tipo organizzato”, perché “al crimine non si può dare il tempo di diventare importante”. Nella sua lunga esperienza, il questore ha già avuto a che fare con l’Abruzzo: “Quando ero alla Direzione investigativa antimafia (Dia) – racconta – Pescara e la costa abruzzese erano tra le mete privilegiate della criminalità organizzata di Cerignola (Foggia). Poi, ancora, tra il 2009 e il 2015, quando ero direttore della Nona Zona della Polizia di Frontiera, per le regioni Puglia, Abruzzo e Molise”.
Chi è il nuovo questore
Nato in Calabria nel gennaio 1961, consegue la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Napoli nel 1984, con tesi di laurea su “Le indagini economico-patrimoniali previste dalla legge antimafia”. Effettua il concorso per Commissario nel 1985 e all’inizio dell’anno successivo è immesso nel ruolo direttivo della Polizia di Stato.
Nel dicembre 1986 è assegnato presso il VI Reparto Mobile di Genova. Nel giugno 1987 è trasferito presso la Questura del Capoluogo ligure dove, dopo un formativo periodo presso il Primo Distretto e la Sezione Volanti, nell’ottobre 1988 si specializza nel settore della polizia giudiziaria presso la Sezione Stupefacenti della Squadra Mobile, dove presta servizio per tre anni.
Nell’ottobre 1991, in piena recrudescenza criminale, gli viene affidata la direzione del Commissariato distaccato di Bitonto (BA), ufficio che, alcuni mesi dopo, subisce un attentato dinamitardo e a seguire l’incendio delle volanti di servizio.
Nel luglio 1992 è assegnato alla Direzione Investigativa Antimafia (D.I.A.) di Bari, dove per dieci anni si occupa di investigazioni giudiziarie, interessandosi delle principali indagini svolte dall’Antimafia in Puglia e Basilicata, sia durante il periodo del “pentitismo” che in quello delle indagini internazionali sul fronte orientale e balcanico.
Nel luglio 2002 assume la “reggenza” della Squadra Mobile Distrettuale del Capoluogo pugliese.
Nel 2003 è promosso Primo Dirigente e confermato alla guida della Squadra Mobile di Bari, dove rimane più di sette anni.
Nel settembre del 2009 è nominato direttore della Nona Zona della Polizia di Frontiera, per le regioni Puglia, Abruzzo e Molise, dove presta servizio per quasi cinque anni quando, nel 2014, è stato promosso dirigente superiore. Ha diretto inoltre i compartimenti della Polizia Ferroviaria di Bari e Napoli e le questure di Cosenza (da luglio 2014 ad aprile 2017 e quella di Matera dal settembre 2018, in occasione della proclamazione della città dei sassi a Capitale Europea della Cultura.
Da oggi, ha assunto la guida della Questura di Pescara.