“Da troppo tempo – scrivono inoltre i tre segretari generali – Cgil, Cisl, Uil chiedono all’Esecutivo di estendere a 2 anni la durata del permesso per attesa occupazione”; non vogliono una semplice proroga, bensì “anche per gli stranieri, durante il periodo di attesa, deve essere introdotto il vincolo delle politiche attive del lavoro, con l’obbligo-opportunità di partecipare a colloqui di orientamento, a corsi di formazione professionale, a percorsi di reimpiego”.
“E’ necessario comunque regolarizzare chi il permesso lo ha già perso – continua Spina -, altrimenti, l’alternativa sarebbe drammatica: un numero enorme di irregolari, senza diritti e a basso costo, resterebbe alla mercé dei caporali e delle imprese che non rispettano la legge, e a svantaggio di tutti gli altri lavoratori, italiani e stranieri, e delle aziende che invece operano correttamente. Ricordo che il lavoro nero in molti settori produttivi continua a generare situazioni di grave sfruttamento e risulta spesso funzionale a fenomeni di tratta e lavoro forzato”.
Le Confederazioni ritengono, infine, necessario garantire anche l’uniformità delle procedure di rinnovo dei permessi di soggiorno agli stranieri che perdono il lavoro. “Chiediamo al Governo di fornire indicazioni univoche alle Questure, perché le procedure di rinnovo del permesso vengano applicate correttamente, ed in maniera omogenea, su tutto il territorio nazionale”, conclude Spina.
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