Finalmente un ministro che ci ascolta

“Avevamo sollevato pesanti critiche sull’iter di approvazione del gasdotto Larino-Chieti e di altri gasdotti per violazioni palesi della Direttiva europea sulla Valutazione Ambientale Strategica VAS. I governi precedenti hanno fatto finta di nulla, finalmente un ministro dell’Ambiente ci ascolta“: così il Coordinamento No Hub del Gas sull’annuncio del ministro Costa di accendere un faro sulla legittimità delle procedure seguite finora.

“Siamo stati interessati – aveva dichiarato Costa – dal ministero dello Sviluppo economico circa il metanodotto Sgi della tratta Larino-Chieti. Ci è stato chiesto un parere circa l’assoggettabilità a Vas del progetto definitivo. Considerando fragilità del territorio, fortemente sismico, e impatto dell’opera riteniamo che la Vas sia necessaria. Chiederemo anche un parere dell’avvocatura dello Stato”.
“Quello della mancanza della Valutazione Ambientale Strategica, una procedura fondamentale per comprendere l’utilità o meno di queste opere e dei relativi piano di sviluppo, è un vero e proprio “buco nero” delle procedure adottate dal MISE in questi anni”, commentano Alba Brighella, Augusto De Sanctis e Tommaso Giambuzzi. “Siamo arrivati alla dichiarazioni di De Vincenti che alla Camera ha sostenuto che tale procedura non è necessaria in quanto sono società private come Snam e Gasdotti Italia a realizzare le opere”.
Peccato, rilevano dal Coordinamento, che: 1) la rete nazionale dei gasdotti e le sue varianti sono varate dal Ministero dello Sviluppo Economico; 2) Terna dal 2008 sottopone i suoi piani di sviluppo della rete elettrica nazionale (elettrodotti) a VAS. È una Spa. Perché Terna sì e Snam o Gasdotti Italia no?; 3) la Commissione Europea ha chiarito da anni nelle proprie linee guida sulla VAS che i concessionari di servizi generali sono anch’essi sottoposti alla direttiva VAS; 4) il MISE approva i gasdotti facendo variare d’imperio tutti i piani esistenti, compresi i piani regolatori. Le chiama “varianti automatiche”. In realtà una sentenza della Corte di Giustizia europea ha chiarito da anni che una procedura simile non può essere usata per eludere la direttiva VAS.
Sul Larino – Chieti, un nuovo gasdotto di 111 km tra Abruzzo e Molise, approvato il 25 giugno con un Decreto dal Dirigente Dialuce, ci sono tutti questi problemi e anche altri.
“Il Decreto Sblocca Italia pro-fossili di Renzi in questi anni ha portato solo a grandi favori ai petrolieri ed affini – criticano dal Coordinamento No Hub del Gas -che vogliono trasformare in un grande “Hub del Gas” il Belpaese lanciandolo sulle energie del passato con decine di progetti più o meno grandi, tutti a gravare sulle bollette degli italiani”.
“Evidenziamo che i consumi di gas sono in forte calo in Italia, in Abruzzo e Molise ancora di più, e che le ricerche scientifiche hanno provato che il metano è pericoloso per i cambiamenti climatici – dicono Brighella, De Sanctis e Giambuzzi – in quanto è un potente gas clima-alterante. E lungo la filiera, tra estrazione, gasdotti, stoccaggi e distribuzione si perde in aria il 3-10% di prodotto“.
“Ovviamente seguiremo da vicino queste procedure di verifica presso il Ministero dell’Ambiente – concludono – auspicando che il progetto venga riesaminato e bocciato e che l’Italia diventi il paese dell’efficienza e delle rinnovabili”.