Motoraduno insostenibile a Campo Imperatore, foto e video shock nella denuncia della Stazione ornitologica abruzzese.
“Il Gran Sasso è un Parco Nazionale o un luna park di quart’ordine? La domanda sorge spontanea e, a giudicare dalle immagini pubblicate da cittadini infuriati su Fb e dai diversi video disponibili su youtube, ormai la risposta pare purtroppo essere la seconda – commenta Augusto De Sanctis, della Stazione ornitologia abruzzese -. D’altro lato da tempo si ripetono gli allarmi per il vero e proprio far west estivo che va in scena da qualche anno nella piana di Campo Imperatore e, purtroppo, non sono remake dei film famosi girati in loco”.
Questa volta un motoraduno svoltosi nel fine settimana al bivio di Fonte Vetica, “ha superato ogni limite – scrive nella nota alla stampa De Sanctis – come testimoniano foto e video pubblicati su youtube”.
“Moto che scorrazzano e vengono parcheggiate sulle preziose praterie per la cui tutela l’Ente Parco del Gran Sasso sta spendendo anche molti denari dei contribuenti con progetti europei LIFE – prosegue De Sanctis nella denuncia – un accampamento che diventa un campeggio ‘fai da te’ sulle medesime praterie. Uso dei droni che in un parco dovrebbero essere vietati per il disturbo che arreca alla fauna. Addirittura in un video si vedono fuochi artificiali, anch’essi sottoposti ad autorizzazione del Parco che ovviamente non potrebbe darla in un luogo così delicato”.
“La mattina dopo ai visitatori si è presentata una scena degna di un film di Ciprì e Maresco – commenta De Sanctis – con rifiuti ovunque trasportati dal vento e alla mercé dei cavalli. Non vogliamo immaginare la gestione dei cosiddetti ‘bisogni’ di tutte queste persone”.

“Crediamo che sia venuto il tempo di farla finita con le dichiarazioni sul turismo sostenibile che davanti a queste immagini si rivelano per quello che sono: slogan vuoti – scrive De Sanctis -.
Il Presidente Navarra come giudica queste immagini? Cosa intende fare per tutelare la biodiversità e garantire un decoro a chi vuole visitare un Parco nazionale senza vedere queste scene? Quello che stiamo verificando è solo una fruizione indecorosa che sta respingendo le persone che vogliono visitare questi luoghi in silenzio, in punta di piedi. Basta legge i commenti sui social”.
“Tra l’altro – prosegue l’ambientalista – anche nei video si può osservare chiaramente come è ridotto il cotico erboso. C’è una sterminata bibliografia scientifica che testimonia i danni ambientali arrecati dal calpestio su habitat come questi tutelati addirittura a livello europeo. Non sono semplici “prati”: sono comunità erbacee estremamente importanti e protette da leggi, almeno sulla carta. In molti punti si inizia a vedere il terreno scoperto che in ambienti così estremi con le precipitazioni viene eroso e dilavato facendo diventare molto difficile il reinsediamento delle piante”.
la Stazione ornitologica abruzzese richiama, quindi, le autorità preposte ad assicurare: ordine e rispetto delle regole già esistenti, a partire dal divieto di campeggio al di fuori delle aree all’uopo destinate; l’organizzazione della fruizione in maniera regolamentata; una sorveglianza costante.
“Il turismo non è un assalto selvaggio – conclude De Sanctis -. Nel piccolo Tibet si va per fare escursioni nel silenzio, non per sentire un frastuono degno di una periferia. Bisogna organizzarlo in maniera decorosa. Quando si arriva in un parco bisogna pensare di trovarsi in un giardino, non in un parcheggio”.

Alcuni gironi dopo la denuncia della Stazione ornitologica abruzzese, giunge l’esposto del Wwf presentato alla Procura di L’Aquila, “per il motoraduno del 16 e 17 Luglio – si legge – che ha portato appassionati della motocicletta da tutta Italia a Fonte Vetica di Campo Imperatore nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in una delle Zone di Protezione Speciale e dei Siti di Interesse Comunitario della Rete Natura 2000 della Ue. Le modalità di svolgimento di questa manifestazione e alcuni comportamenti testimoniati da foto e video appaiono del tutto incompatibili non solo con le norme di tutela previste all’interno del Parco ma con il semplice buon senso” dichiara Luciano Di Tizio, delegato per l’Abruzzo del WWF Italia. “Campeggio al di fuori delle aree consentite, autoveicoli e motoveicoli sulle praterie d’alta quota, uso e sorvolo di droni, accensione di fuochi, abbandono di rifiuti”. Nell’esposto si chiede di accertare se l’evento abbia avuto tutte le autorizzazioni e se le stesse contenessero prescrizioni. Una segnalazione è stata inviata al Ministero dell’Ambiente.