Prescrizioni anche per la pulizia

A mezzanotte si spegne la musica all’interno e all’esterno dei locali, per tutti i giorni della settimana: è quanto prevede l’ordinanza del sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, per la “tutela, decoro e viabilità urbana nell’area di piazza Muzii e vie limitrofe”, da alcuni anni cuore della movida pescarese.
L’ordinanza sarà in vigore da lunedì 30 luglio fino al 30 settembre prossimo e prevede anche il divieto di somministrare alcolici dall’una alle 6.30 da domenica a mercoledì e dalle 2 alle 6.30 da giovedì a sabato.
C’è il divieto, inoltre, di vendere e somministrare bevande in contenitori di vetro, anche da distributori automatici, dalle 22 alla chiusura degli esercizi, esclusi servizio al tavolo, consumo al bancone e vendita per asporto insieme ad alimenti. Contro i bivacchi, infine, c’è il divieto di consumare alcolici su strada fuori dagli spazi dei locali dalle 22 alla chiusura.
Prescrizioni anche per gli esercenti che dovranno rimuovere i rifiuti nelle aree esterne di pertinenza e pulire il suolo entro l’ora di chiusura.
LA REAZIONE DI CONFESERCENTI
“Pensare di mettere la museruola alle famiglie ed ai turisti pescaresi in piena estate in pieno centro è qualcosa di schizofrenico. Il sindaco sospenda immediatamente gli effetti di una ordinanza che somiglia ad una colossale presa in giro nei confronti di tutti, ma che si traduce in un danno economico a decine di imprese e potrebbe aprire un durissimo contenzioso”. Lo afferma il direttore di Confesercenti Gianni Taucci in merito all’ordinanza di coprifuoco emanata dal sindaco di Pescara.
“Bene le misure antirumore ed antibivacco – precisa Taucci – ma pensare che non si possa bere una birra dopo l’1 nella settimana di Ferragosto nel centro di in una città di mare è clamoroso, senza paragoni in Italia. Siamo pronti ad assistere gli esercenti della zona di piazza Muzii per valutare ricorsi, in quanto il provvedimento emanato dal sindaco è in palese contrasto con ogni norma di buon senso e lede alla radice il diritto di impresa. Non si fa campagna elettorale sulla pelle di decine di imprese e centinaia di posti di lavoro, quanto deciso è una vergogna che non risolve alcun problema”.