I finti assistenti di Le Pen, la badante della madre di Kaczynski, i contratti illeciti della moglie di Farage: ma ora il Parlamento europeo rivuole i soldi. E ci sono anche casi italiani. Su Repubblica in edicola oggi c’è l’inchiesta integrale con tutti i casi e i nomi coinvolti nello scandalo che vede protagoniste molte donne, alla viglia della festa dell’8 marzo.
C’è anche la eurodeputata a cinque stelle, Daniela Aiuto, di Vasto (Chieti), tra i nomi delle italiane coinvolte. Ma ad aprire la lista è la super ospitata nelle trasmissioni Tv dei network nazionali Lara Comi, eurodeputata di Forza Italia «che – scrive sul quotidiano l’inviato Alberto D’Argenio – ha assunto la madre come assistente parlamentare e ora dovrà restituire i 126 mila euro percepiti dalla signora, Luisa Costa, dal 2009 al 2010».
Al centro di un’inchiesta ancora in corso «e i cui esiti – prosegue Repubblica – non sono ancora decisi due eurodeputate grilline: Daniela Aiuto e Laura Agea».

L’on. Aiuto, membro della Commissione TRAN per i trasporti e il turismo e della Commissione FEMM per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere, avrebbe percepito migliaia di euro di rimborso per eseguire una mezza dozzina di ricerche che le sarebbero dovute servire a svolgere il mandato europeo, «in realtà copiate da Wikipedia» sostiene Repubblica.
L’on. Agea, invece, «ha assunto come assistente – scrive Repubblica – un imprenditore, sospettato di non avere il tempo di svolgere il lavoro relativo la mandato europeo dalla deputata ma al massimo, nella veste di attivista del Movimento, di seguirla nella politica locale».
Nell’inchiesta sono coinvolti anche altri eurodeputati italiani: oltre il leghista Mario Borghezio, l’inviato scrive inoltre «viceministro Riccardo Nencini (ex europarlamentare al quale Strasburgo aveva chiesto indietro 455 mila euro ma ha scampato il rimborso grazie alla prescrizione) e il deputato eletto con il Pd, ora Mdp, Antonio Panzeri, che ha fatto ricorso alla Corte di giustizia europea di fronte alla richiesta di restituire 83 mila euro. Quelli italiani sono casi isolati e spalmati su tre legislature, con la stragrande maggioranza dei 73 parlamentari eletti ogni cinque anni che rispetta alla lettera le regole».