“Si condanna Italia a deriva fossile fino al 2070”

Il Coordinamento No Hub del Gas esprime “tutta la sua vicinanza alla lotta dei salentini contro il Tap e ribadisce la sua netta contrarietà ai numerosi progetti in corso di autorizzazione che vogliono trasformare la penisola in una piattaforma logistica per le fossili”.
“La valutazione ambientale delle criticità del Tap – si legge in una nota – è stata fatta dal ministro dell’Ambiente Costa sulla base dei documenti di quella commissione Via nazionale che fino a pochi mesi fa il M5S aveva cercato di portare nei tribunali, denunciando conflitti di interesse. Ora quanto detto da quella stessa Commissione diviene oro colato”.
“L’analisi costi-benefici avrebbe dovuto considerare l’intero ciclo di vita del gasdotto, che dovrebbe funzionare per 50 anni, quindi fino al 2070 – proseguono gli attivisti -. Gli scienziati hanno detto chiaramente che entro il 2050 tutte le emissioni di CO2 dovranno essere azzerate e quelle di metano ridotte drasticamente. Peccato che si condanna l’Italia ai danni del cambiamento climatico. Nel 2070 secondo M5S, Conte, Di Maio e Costa dovremo andare ancora a metano quando loro stessi dicevano di voler portare il paese ad annullare le emissioni da fonti fossili nel 2050. Oppure dovremo abbandonare un’opera costosissima che si rivelerà l’ennesimo errore strategico”.
Poi, la questione del gasdotto Snam Sulmona-Foligno, in merito al quale il Coordinamento ricorda che “è ancora in fase di autorizzazione presso il Consiglio dei ministri e privo di qualsiasi possibili scuse su fantomatiche e inesistenti penali o criticità per risarcimenti danni, sarà interessante capire cosa intende fare questo Governo”.