
Ombrelli mantenuti da donne per riparare i relatori, uomini, dalla pioggia e dal sole al convegno di Fonderia Abruzzo: il caso ha fatto il giro del web ed è finito anche sulla stampa nazionale. Indignate, per prime, le donne della commissione Pari opportunità della Regione Abruzzo e la consigliera di parità della Regione Abruzzo, Alessandra Genco, che commentano “ancora una volta, con molta superficialità, si è messo in atto il peggior modello di una cultura patriarcale. Chiediamo con forza, non l’apertura di una sterile polemica, ma di una seria discussione, un serio confronto a tutti i livelli”.
Dal canto suo il governatore Luciano D’Alfonso non sembra per nulla infastidito, anzi “purché se ne discuta” ha dichiarato nella conferenza stampa convocata a Pescara per tracciare il bilancio della due giorni di Fonderia.
“Sono dispiaciuto che ci sia stata per qualche minuto una prevalenza degli ombrelli sui grandi temi che abbiamo affrontato – ha detto il presidente della Regione Abruzzo – ma dall’altra parte so anche che purché se ne discuta va bene. Credo che la democrazia sia fatta davvero di progetto e anche di polemica. Questa polemichetta che è stata messa in campo, secondo me, ci aiuta ad allungare il pensiero”. Oltre a D’Alfonso, le donne hanno riparato con gli ombrelli, dalla pioggia e dal sole, anche il ministro per la Coesione territoriale ed il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, durante l’iniziativa ‘Fonderia Abruzzo’.
In conferenza stampa D’Alfonso, incalzato dai cronisti sul ‘caso’, ha parlato ironicamente di “quattro soluzioni per la prossima volta”, da un “appalto o concorso che preveda in automatico il ricovero da antipatia atmosferica” a una “disponibilità degli ombrelli che non faccia una preferenza di genere” fino alla “scelta di una data che sia davvero al riparo sia da pioggia che da sole”. E ha aggiunto: “Mi dispiace che c’è una minorenne che si è trovata coinvolta in questo gesto automatico di solidarietà. Sto cercando di rintracciare i genitori per capire se hanno interesse ad attivare ricorso”.

La vicenda varca i confini regionali, tra i relatori c’era anche il presidente dell’Emilia Romagna. A Stefano Bonaccini muove critiche il consigliere regionale del M5s Silvia Piccinini: “L’immagine del presidente Bonaccini che si fa sorreggere l’ombrello da una signora durante un convegno in Abruzzo è semplicemente vergognosa, oltre che un’offesa nei confronti di tutte le donne. Evidentemente questa è l’idea che lui ha della parità di genere. A questo punto ci aspettiamo delle pubbliche scuse, magari con uno dei suoi puntuali post su Facebook. Se – ha aggiunto Piccinini – come temiamo, non dovessero arrivare, invitiamo tutte le donne che fanno parte della Giunta, così come la presidente della Commissione Pari Opportunità e la presidente dell’Assemblea Legislativa, a condannare questo comportamento a dir poco inaccettabile”.
Anche la Conferenza nazionale delle donne Pd stigmatizza l’episodio abruzzese, con un post sulla fan page di Facebook dove pubblica il comunicato stampa della Consigliera di parità regionale Genco e un’immagine dal titolo “l’ombrello reggitelo tu!”.
Non si è fatta attendere Susanna Camusso, la segretaria generale della Cgil ha detto la sua da Pistoia, a margine dell’inaugurazione di una mostra su donne artiste: “Credo che denoti un pessimo gusto, incapacità anche di autosufficienza maschile, per cui si ha bisogno di qualcuno che ti curi e ti protegga e credo che sia un pessimo spettacolo dato da quella manifestazione e dagli uomini di governo presenti”.
Al coro di voci femminili che censurano l’episodio sulmonese, si è aggiunta in queste ore la voce maschile del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi (Pd), che in un post sulla sua fan page di Facebook scrive, accanto ad una stampa di Jack Vettriano: “Ora scopriamo che certi politici si servono delle “ombrelline” per ripararsi dal sole. Mi piacerebbe un Paese e un futuro in cui ci fossero ancora uomini gentili con le donne; e in caso di pioggia o di sole fossero loro a ripararle senza paura di bagnarsi o di scottarsi”.
E da Bari, l’agenzia pubblicitaria Proforma di Enzo Pasculli e Giovanni Sasso pubblica un post con foto realizzata ad hoc.

I numeri e i costi di Fonderia Abruzzo, resi noti dalla presidenza della giunta regionale:
- 5 caucus (Scuola, università e ricerca; Cultura e turismo; Lavoro e impresa; Sanità, welfare e P.A.; Ambiente, territorio e infrastrutture);
- 10 ore di discussione nei caucus;
- 965 persone accreditate cui vanno aggiunti i relatori e gli addetti all’organizzazione;
- 7 workshop con 44 relatori: lo stato dell’arte dei principali strumenti di programmazione regionale FSE e FESR 2014-2020, la strategia urbana sostenibile, l’innovazione in sanità, le politiche attive del lavoro, le reti Ten-T e la strategia Eusair, il rilancio dell’agricoltura, il confronto sulle strategie turistico-culturali tra Abruzzo, Marche e Molise;
- 35 i volontari coinvolti nell’organizzazione, di cui 23 donne.
Fonderia – che è stato l’evento annuale di promozione dei fondi strutturali europei, cui ha partecipato anche il rapporteur Luigi Nigri – è costata 39.500 euro + Iva. Il prezzo comprende 600 pasti, palco, allestimento sale e cortile (cortile 2464 mq + interni 466 mq per un totale di 2930 mq), suono e immagini, diretta streaming di 36 ore, mostra fotografica sui fondi UE, comunicazione e personale tecnico. L’incarico è stato affidato con trattativa diretta ex art. 36 del Codice degli Appalti.