Stanno tutti bene

Vedevano Palena (Chieti) dall’alto ma non riuscivano a trovare il sentiero per scendere in paese, hanno pertanto allertato i soccorsi, che li hanno raggiunti e portati in salvo.
Storia a lieto fine per il gruppo scout Agesci di Bari, 14 giovani di età compresa tra 16 e 20 anni, che ieri pomeriggio avevano in programma l’escursione nel Parco della Maiella.
Partiti da Campo di Giove (L’Aquila), gli scout erano diretti a Palena: un tratto lungo 9 km, con tempi di percorrenza di circa 3 ore e mezza, che è considerato il cuore del Sentiero della Libertà (31 km), uno dei quattro sentieri tematici del Parco.
Procede tutto regolarmente fino a quando, all’imbrunire, i due capi scout si accorgono di aver smarrito l’orientamento. Allertati i soccorsi, tramite GPS hanno comunicato la propria posizione.
Dopo 40 minuti di marcia sui monti, i carabinieri della stazione di Palena, assieme agli uomini del soccorso alpino della Guardia di finanza di Roccaraso (L’Aquila), hanno raggiunto località Lami dove si erano fermati gli scout.
Erano circa le 21, quando i soccorritori li hanno trovati, spaventati per la disavventura ma tutti in buona salute e ben equipaggiati per affrontare le temperature di montagna, ancorché in estate.
Le operazioni di soccorso si sono svolte con il coordinamento della centrale del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia carabinieri di Lanciano diretta dal ten. Giuseppe Nestola.

Da Campo di Giove a Palena, 2a tappa Sentiero della Libertà
Il sentiero della Libertà, da Sulmona (L’Aquila) a Palena (Chieti), ripercorre idealmente la via di fuga di migliaia di prigionieri alleati e di giovani italiani che lottavano per la liberazione d’Italia, divisa dalla Linea Gustav dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, quando l’Abruzzo divenne terra di confine e angolo di speranza per i fuggiaschi che si schieravano con l’Esercito Alleato.
Da Campo di Giove (m. 1064) si raggiunge il Guado di Coccia (m. 1674), valico naturale tra il massiccio della Maiella e il Monte Porrara. Durante la II Guerra Mondiale, il Guado di Coccia fu il punto di attraversamento della Linea Gustav attraverso la quale i prigionieri anglo-americani, ma anche sudafricani e neozelandesi, fuggiti dal campo di prigionia di Fonte d’amore (Sulmona), cercavano la salvezza, guidati dai partigiani verso i territori già liberati dagli Alleati. Da Campo di Giove si segue la S.P. Frentana in direzione di Palena, si oltrepassa il cimitero del paese e si prosegue sulla mulattiera in direzione del Guado. Il tratto iniziale del sentiero, caratterizzato da campi ormai incolti e cespugli di ginepri, è caldo e assolato, da evitare nelle ore centrali della giornata. Dopo circa 30’ di marcia si supera un largo canalone e si incontrano i primi faggi sparsi tra le rocce. In breve la faggeta diventa più fitta. Dalle balconate rocciose si ha una bella veduta sull’abitato di Campo di Giove e sulle montagne intorno. A circa 40’ dalla partenza, a circa 1400 m. di quota, si incontrano i resti della chiesa rupestre della Madonna di Coccia (XVIII sec.). Superata la chiesetta, il sentiero si fa più ripido e prosegue tra le rocce fino all’uscita dal bosco. Da questo punto il sentiero corre su un pendio erboso ricco di fioriture, fino a incrociare il Sentiero del Parco sul valico. Da qui si scende sul versante opposto per una comoda mulattiera che costeggia il boscoso versante NE, e più avanti, sui pascoli del Vallone di Coccia dove si incontrano i resti dell’eremo di S. Nicola. Dopo circa 2 ore di cammino si arriva a Palena, dove il sentiero termina sulla S.P. 84. Proseguendo sulla provinciale, si raggiunge in breve il centro storico di Palena.