
Pedofilo finisce in carcere, a Lanciano, con le accuse di “violenza sessuale in danno di un minore degli anni 12”. A renderlo noto è la Procura di Lanciano, che ha condotto le indagini eseguite dagli agenti di Polizia del Commissariato locale. L’uomo, N. D.P. le iniziali, 69 anni, è di Santa Maria Imbaro (Chieti). “Distinto, ben vestito e con una vettura di classe” lo descrive la Procura, l’indagato avrebbe adescato il ragazzino in strada, “carpendone la fiducia e l’ingenuità e dopo avergli raccontato di essere un amico di famiglia, lo aveva indotto a salire a bordo della macchina per poi condurlo in una zona isolata e abusare sessualmente di lui”.
Il gip Massimo Canosa, del tribunale di Lanciano, ha deciso la misura cautelare più gravosa, su richiesta del pm facente funzione Rosaria Vecchi che ha coordinato le indagini: “elevato pericolo di recidiva criminosa”, scrive la pm, aggiungendo che “l’uomo, non pago delle nefandezze compiute, cercava di reiterare le sue turpi condotte appostandosi sotto l’abitazione del bambino aspettando che lo stesso uscisse di casa per poter nuovamente abusare di lui!”.

Nel corso delle indagini è emerso che “l’uomo, per ragioni professionali, era davvero conosciuto dalla famiglia della vittima e pertanto – scrive la pm – si era approfittato anche di tale pregressa conoscenza per entrare in contatto con la piccola vittima, avvicinata già nei mesi precedenti con una banali scuse”.
La denuncia è scaturita in seguito al racconto del bambino, che “dopo un primo momento di sgomento – prosegue la pm nella nota alla stampa – aveva trovato il coraggio di confidarsi con i suoi familiari”. Scattate quindi le indagini “con servizi di intercettazione e pedinamenti 24 ore su 24”, si specifica.