“Nonostante siamo la massima espressione della democrazia, l’associazione che ci rappresenta è stata monocolore per trenta lunghi anni”, ha spiegato in una nota Biondi.
Menna ha commentato: “Ho sempre creduto nella forza dell’unità e nella collaborazione tra i Comuni, ed è proprio per questo che continuerò a lavorare per sostenere le esigenze delle nostre comunità, indipendentemente dall’esito di questa votazione”.
Biondi, sono onorato
“Sono onorato e profondamente riconoscente ai sindaci per la fiducia. Guidare l’Anci sarà una grande responsabilità”.
“Mai come oggi – dice Biondi a margine dell’assemblea elettiva – i primi cittadini possono fare la differenza, contribuendo non solo a potenziare i nostri comuni, ma anche ad aprire una breccia di pace in un mondo sempre più complesso”.
“Con la passione e l’impegno di sempre, sono pronto a dare il massimo per il nostro territorio”, ha concluso.
L’appello del PD a non candidare Biondi per incompatibilità
caratterizzare politicamente della destra abruzzese e responsabile nazionale degli enti locali di FDI”, denuncia il
segretario regionale del PD Daniele Marinelli.
obbedirebbe ai diktat di partito? – si chiede l’esponente Pd – È una incompatibilità di fatto, inaccettabile”.
Il commiato di Gianguido D’Alberto
“L’ANCI ha sempre rappresentato e rappresenta la casa di tutti i Comuni, al di là delle appartenenze politiche e territoriali. Anche per questo, il dibattito che si è sviluppato in questi giorni, nell’imminenza del rinnovo degli organi dell’Associazione in Abruzzo, come presidente uscente ed eletto cinque anni fa sulla base di un accordo unitario, non può lasciarmi indifferente”. Così in un post alla vigilia del voto, il presidente uscente Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo.
“In questi anni – prosegue D’Alberto – proprio grazie all’unitarietà che portò i Sindaci a convergere sul mio nome, di cui ringrazio tutti i colleghi e tutte le forze politiche e civiche, siamo riusciti come Associazione a tutelare e supportare le nostre comunità e i nostri territori, arrivando sempre a fare sintesi al di là delle differenze politiche e territoriali e ad affrontare, anche nei momenti più difficili, come la pandemia, sfide epocali con quel senso di comunità e solidarietà istituzionale che è proprio dell’ANCI”.
“Per questo, il dibattito di questi giorni e le difficoltà a convergere su una figura unitaria, non possono che spingerci a un ulteriore momento di riflessione, rimettendo al centro l’obiettivo, che deve appartenere a tutti, indistintamente, di conservare quello spirito di condivisione e unità che ha sempre contraddistinto l’ANCI”.
“Il contesto è tale per cui credo possa essere proficuo, se non necessario, prenderci tutto il tempo utile per un ulteriore confronto tra tutte le forze e tutte le comunità territoriali. E come ho già detto da tempo, se i colleghi sindaci e le forze in campo lo dovessero ritenere utile, proprio esercitando un mio ruolo esterno, da presidente uscente, anche di garanzia, resto a disposizione, facendo io per primo un passo di lato, per promuovere e facilitare, fra tutti, questo spirito unitario e arrivare, attraverso un dialogo serio e costruttivo, a salvaguardare l’ANCI come baluardo, attraverso i Sindaci, delle nostre comunità”.
“Questo anche per confermare quel ruolo di ANCI come patrimonio di valori condivisi e di battaglie unitarie e organismo di rappresentanza istituzionale dei Sindaci di fronte a tutti gli enti sovraordinati. Oggi – conclude D’Alberto – il tema non è fare passi indietro, ma al contrario fare tutti insieme un passo in avanti negli interessi di tutta la comunità dei sindaci e dei nostri territori e comunità”.
Sigismondi, grande riconoscimento al lavoro di Biondi
“Da un lato, rappresenta un importante riconoscimento al lavoro che Biondi ha portato avanti come amministratatene locale, dall’altro è chiaro tributo alla città tutta dell’Aquila, il nostro capoluogo di regione, straordinario esempio di resilienza e dinamismo”, spiega il sen. Sigismondi.