Questa mattina il collaudo con 4 camion

Il Ponte Nuovo sul fiume Sangro, lungo la SP 111 che collega Lanciano ad Atessa (Chieti) e alla zona industriale Val di Sangro, verrà riaperto al traffico veicolare sabato 8 dicembre.
Questa mattina l’ing. Marco Petrangeli, professore di Tecnica delle Costruzioni dell’Università D’Annunzio Chieti-Pescara, ha effettuato la prova di carico del Ponte.
Il collaudo ha dato esito positivo e, quindi, l’Ufficio Viabilità della Provincia di Chieti, con apposita ordinanza, riaprirà al traffico il Ponte sabato mattina, 8 dicembre.
In una nota alla stampa, il presidente Mario Pupillo ringrazia “tutto l’Ufficio Viabilità della Provincia, che in questi mesi ha lavorato incessantemente”, nelle persone dell’ing. Carlo Cristini, dell’ing. Paola Campitelli, dell’ing. Nicola Pasquini e dell’ing. Pasqualino Scazzariello”.
Intervista al prof. Marco Petrangeli
“Gli allarmi erano largamente infondati – spiega il professor Petrangeli – in quanto il Ponte Nuovo sul Sangro è in uno stato discreto di conservazione”.
Tuttavia la chiusura ad agosto scorso della struttura, “che ha oltre 60 anni – precisa il titolare del corso di Tecnica delle Costruzioni all’Università D’Annunzio – è stata l’occasione per iniziare interventi di riabilitazione”.
Praticamente si è lavorato sulla piattaforma, con “interventi di impermeabilizzazione, rifacimento dei giunti, ma soprattutto – prosegue Petrangeli – il ponte è stato alleggerito del pacchetto di asfalti e bitumi accumulato negli anni fino ad uno spessore di 20 centimetri”.
La struttura, insomma, gode di discreta salute: a dimostrarlo sono state le prove di carico effettuate con quattro camion da 45 tonnellate ciascuno. “Oggi è successo un fatto importante – commenta il professore – certo che il ponte fosse ancora robusto, ho voluto fare delle prove di carico molto severe, mettendo sotto sforzo la struttura che ha resistito bene”.
“Le prove hanno dato esito positivo: secondo i nostri calcoli, con il peso della coppia di camion al centro della campata, il ponte si sarebbe dovuto abbassare di 5 millimetri. E così è stato”. Una volta tolto il carico, la freccia elastica è stata recuperata dal ponte, che è tornato nelle condizioni di partenza.
Gli interventi non finiscono qui: dopo la riapertura del Ponte Nuovo, saranno eseguite le prove colore per riverniciare “quei bellissimi parapetti originali”, preannuncia il professor Petrangeli. “Nel corso del 2019, quando saranno disponibili i nuovi fondi reperiti dalla Provincia, si provvederà a lavorare sotto il ponte – conclude il professore – rimuovendo i collari delle pile e sostituendoli con un sistema di protezione più moderno ed efficace, che ne migliorerà anche la resistenza sismica. Si provvederà inoltre alla bonifica e protezione delle superfici di calcestruzzo del ponte che, dopo 60 anni, presentano zone di ammaloramento per corrosione delle armature sottostanti”.