Sono a protezione per l’erosione dell’acqua

Le fake news sono il nuovo cancro della società basata sulla comunicazione: ne è un esempio lampante il “Ponte Nuovo” sul Sangro, che collega Lanciano e Atessa (Chieti) sulla Strada Provinciale 111.
Chiuso alla mezzanotte di ieri, a seguito delle forti scosse di terremoto registrate dopo le 20 in Molise e nettamente avvertite anche in questa parte d’Abruzzo, la struttura è oggetto da anni di una campagna social che ne annuncia il crollo imminente ad ogni occasione utile per far “postare” foto allarmanti da utenti col dito veloce ma dalle competenze tecniche ingegneristiche pressoché nulle.

I cilindri in cemento, denominati manicotti e che abbracciano i piloni a sostegno del ponte, non hanno funzione statica: gli ingegneri della Provincia di Chieti, ente titolare dell’infrastruttura realizzata negli Sessanta, hanno ribadito in più occasioni il concetto. La loro funzione è quella di proteggere i pali-pila (pali sotto il livello del terreno, pila fuori terra) dall’erosione dell’acqua. Nient’altro. I manicotti sono stati realizzati negli anni Ottanta, per assolvere questa funzione: alcuni sono fuori asse, come si può vedere, dal momento stesso della realizzazione, nella fase del getto di calcestruzzo.
A quell’epoca i manicotti erano sommersi dalle acque del fiume Sangro, e nessuno ne notava il disallineamento, che comunque non ha influito sulla funzione di protezione dei pali-pila.
Dopo la realizzazione della fondovalle Ss 652, che ha utilizzato il materiale estratto dalle cave di fiume per realizzare il terrapieno su cui è costruita, e senza tralasciare la presenza di una diga, al lago artificiale di Bomba, che ha compromesso nel corso degli anni il flusso del fiume Sangro, il livello si è notevolmente abbassato fino alle poche decine di centimetri attuali, nella stagione estiva.
Negli anni Novanta la Provincia ha eseguito le prime indagini strutturali, accertando la staticità del Ponte Nuovo. Recentemente sono stati eseguiti altri accertamenti e un esame approfondito costato 50 mila euro, realizzato da una ditta specializzata che ha riconsegnato al settore viabilità dell’ente un faldone ricco di dettagli attestanti il perfetto allineamento dei pali-pila che reggono il ponte. Ultime perizie nel 2015.
Oggi, dopo i fatti tragici di Genova e il terremoto del Molise, il Ponte Nuovo torna all’onore delle cronache nazionali e dei social addicted.

A turno carabinieri, polizia stradale e polizia municipale presidiano gli ingressi di Lanciano e Atessa, per impedire il traffico sul Ponte Nuovo dalla mezzanotte di ieri.
La Provincia di Chieti, sulla scia delle chiusure precauzionali post sisma in Molise, ha deciso di interdire l’uso dell’infrastruttura e anticipare di alcuni mesi i sondaggi tecnici già programmati per il 2019. Ci vorranno due mesi di tempo per avere i risultati e riaprire il ponte sulla Sp 111.
Nel frattempo lunedì prossimo riaprirà la Sevel e con essa le fabbriche della Val di Sangro, con migliaia di pendolari che saranno costretti ad allungare il percorso casa-lavoro. E a settembre, quando riapriranno le scuole, si aggiungeranno anche gli autobus degli studenti delle scuole superiori.
Dal tunnel dei social, invece, non usciremo più.