Il colpo a vuoto la notte del 6 maggio scorso

Undici anni e 3 mesi di reclusione complessivamente: emesse le prime due condanne per la tentata rapina al bancomat delle Poste di località Piane D’Archi (Chieti) che la notte tra il 5 e il 6 maggio scorsi sfociò in una sparatoria tra i carabinieri e cinque malviventi pugliesi, tutti della provincia di Foggia. La banda venne arrestata dopo un tentativo di fuga.
Il gup del tribunale di Lanciano, Marina Valente, ha inflitto con rito abbreviato 6 anni e 4 mesi di reclusione a Francesco Reddavide, 34 anni, di Cerignola (Foggia), e 4 anni, nove mesi e 10 giorni di pena a Cristoforo Aghilar 36enne, di Orta Nova (Foggia). Gli altri tre arrestati, uno dei quali venne ferito alla tibia destra durante l’assalto sventato, hanno posizioni stralciate: due sono di Cerignola (Foggia), Massimiliano Lionetti, 46 anni, e Potito Diglio (36), mentre Antonio Cataldo, 39 anni, è di Orta Nova (Foggia).

Per tutti gli arrestati le accuse della procura di Lanciano sono di concorso in tentato omicidio, in relazione agli spari contro i carabinieri anche con l’uso di un kalashnikov, detenzione illecita di armi ed esplosivi, tentata rapina e ricettazione.

Quella notte i banditi avevano già inserito oltre mezzo chilogrammo di polvere da sparo nello sportello Postamat del piccolo ufficio postale, ma il colpo fallì: non sapevano che i carabinieri delle compagnie di Lanciano e Atessa erano appostati dietro le case di via Nazionale e li stavano aspettando. Ne seguì una sparatoria, che coinvolse inaspettatamente anche un gruppo di giovani di Salva di Altino: erano in auto davanti a un bar quando, alla vista dei militari armati, cercarono di fuggire ma si ritrovarono nel bel mezzo della sparatoria. Se la cavarono fortunatamente solo con tanto spavento.
La banda della marmotta era pronta ad assaltare il Postamat per arraffare il bottino, in cassa c’erano circa 50 mila euro in banconote caricate dalle Poste per il fine settimana.