La solidarieta del sindaco

Erano in quattro i banditi che la notte scorsa, a Lanciano (Chieti), hanno rapinato e aggredito a volto coperto il medico in pensione Carlo Martelli e la moglie Niva. Il marito è stato ricoverato in stato shock, ha il volto tumefatto dalle percosse ricevute.
Sul posto è giunta nel primo pomeriggio la scientifica della Polizia, sezione di Ancona, per eseguire i rilievi del caso.
I rapinatori cercavano la cassaforte, che però non c’era: sarebbe stato questo a far scattare la violenza contro la padrona di casa, che ha subito il taglio del lobo dell’orecchio destro. I banditi, secondo le prime ipotesi investigative, sarebbero entrati da una grata, una sorta di boccaporto, calandosi da lì e finendo nella taverna sottostante la casa da dove poi hanno avuto facile accesso alle stanze superiori.
I coniugi sono stati tenuti in ostaggio per due ore durante le quali uno dei banditi sarebbe rimasto con Martelli e la moglie, mentre gli altri tre, con l’auto della donna, una Nissan Yaris bianca, si sono recati a una filiale Bnl per prelevare circa 2.000 euro, dopo essersi fatti consegnare le carte di credito, in seguito restituite.
Sulla brutale aggressione interviene il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, che in mattinata si è recato in ospedale a far visita alla coppia. “Quanto accaduto la scorsa notte a Lanciano è una barbarie che non ha precedenti nel nostro territorio. La brutale violenza con la quale sono stati colpiti due nostri concittadini, nella propria casa, è indegna di un Paese civile e merita la risposta più celere possibile da parte delle forze dell’ordine e degli organi di giustizia. Ho visitato in ospedale questa mattina Carlo Martelli e la moglie Niva, coppia di coniugi cui sono legato da sentimenti di amicizia e profonda stima, per esprimere loro la solidarietà e la vicinanza di tutta la comunità Lancianese, che conosce bene il valore del contributo sociale e professionale che la loro famiglia ha dato e dà alla nostra Città. Esprimo ferma condanna per l’incredibile e inaudita efferatezza di cui sono state vittime Carlo e Niva e al contempo totale fiducia negli organi dello Stato preposti a rintracciare e ad assicurare alla giustizia, in tempi rapidi, di responsabili di questa barbarie”.