Risultati attesi al pomeriggio

Sangue dalla bocca e dal naso, escoriazioni sulle gambe, ma non ci sono segni evidenti di aggressione: inizia da questi elementi l’esame autoptico del dottor Marco Piattelli, incaricato questa mattina dalla procura di Lanciano (Chieti) per eseguire l’autopsia sul corpo di Riccardo Iannucci.
L’uomo, 45 anni, stimato docente di lingue straniere, di Lanciano, è stato trovato senza vita all’alba di mercoledì, sotto il Belvedere mare-monti a San Vito Chietino.
Dalla ricognizione cadaverica eseguita sul luogo del ritrovamento, il medico legale ha potuto constatare il decesso per edema polmonare (sangue da naso e bocca): con l’esame odierno potrà approfondirne le cause, tra le ipotesi c’è anche un malore improvviso.
Altresì importante ai fini delle indagini è l’ora del decesso: avvenuta intorno alla mezzanotte di martedì, ipotizza il medico legale, con la tolleranza di un’ora in più o in meno, secondo il calcolo tecnico eseguito tenendo conto delle diverse temperature misurate sul cadavere, internamente ed esternamente.
Le domande ancora senza risposte
Con gli elementi che emergeranno dall’autopsia, gli inquirenti saranno in grado di indirizzare le indagini in direzioni più precise. Restano inevase le risposte a diverse domande: Iannucci è morto sul luogo del ritrovamento o qualcuno ce lo ha portato? Le escoriazioni alle gambe potrebbero indicare il trascinamento del corpo tra la vegetazione del Belvedere oppure il docente è risalito dal mare percorrendo il sentiero impervio del Belvedere, scarsamente frequentato dai residenti? E ancora: accanto al cadavere sono stati trovati i suoi vestiti da mare, con le ciabatte, ma non i documenti né il telefono cellulare né una borsa o zainetto, qualcuno glieli ha sottratti?
Iannucci è stato visto in paese il pomeriggio di martedì, in un bar con un’altra persona. I carabinieri hanno acquisito immagini della videosorveglianza, anche di un’attività commerciale in corso Matteotti, sulla strada che conduce al Belvedere e alla caserma dei carabinieri di San Vito, che è a poche decine di metri dal luogo del ritrovamento: sarà anche questo un elemento utile alle indagini?
Tutto fa capo al pm Serena Rossi di Lanciano, con l’attività investigativa affidata alla compagnia carabinieri di Ortona del maggiore Roberto Ragucci: da parte di entrambi gli organi c’è il massimo riserbo.