Uccise l’artista con un pugno

Gli aveva semplicemente chiesto di non sporcare quel luogo in cui amava sostare, assorto nei propri pensieri. Ma il giovane, che stava consumando dei semi di girasole assieme ad altri, per tutta risposta gli diede un pugno così forte da farlo cadere rovinosamente a terra, provocandogli il letale trauma cranico.
I carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Roma Casilina hanno fermato un 18enne, J.M.A. di origini tunisine, con cittadinanza italiana acquisita di recente: è lui il giovane ritenuto responsabile dell’omicidio di Umberto Ranieri, di Paglieta (Chieti), avvenuto a Roma, in Largo Preneste, lo scorso 17 marzo.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura romana, avviata su pochi elementi indiziari acquisiti dalle testimonianze di alcuni presenti, si è poi sviluppata principalmente sull’analisi dei filmati di 30 telecamere di circuiti di videosorveglianza, installati attorno al luogo in cui è avvenuto il fatto criminoso, e sui mezzi pubblici in transito negli orari compatibili con l’omicidio. Gli inquirenti hanno anche scandagliato le registrazioni dei ponti ripetitori, installati in diversi punti della capitale.
Fondamentale, dicono all’Arma, anche l’approfondita analisi dei social. Il metodo investigativo adottato ha portato al gruppo di persone presenti sul posto: l’indagato, la fidanzata di origini kosovare e una sua amica di origini romene. Il giovane è a disposizione dell’Autorità giudiziaria nel romano carcere di Regina Coeli.
Umberto Ranieri era conosciuto con il nome di Nniet Brovdi: diplomato alla Belle arti di Riparta, era un artista particolarmente apprezzato più all’estero che in patria per le sue performance con tecniche multimediali.