E’ tornato in funzione il sansificio di Treglio (Chieti) ma “senza autorizzazione” denuncia Nuovo Senso Civico, l’associazione che ha condotto diverse battaglie assieme ai residenti e all’amministrazione comunale contro l’impianto dei Vecere.
L’autorizzazione, ricordano gli attivisti, è “scaduta improrogabilmente il 31 dicembre 2016”. Allora come è possibile che il camino stia fumando da oltre 24 ore?
Nsc affida ad un lungo comunicato stampa le proprie perplessità: “ci chiediamo – scrive il presidente Alessandro Lanci, cosa possiamo fare ancora per impedire che questo sopruso alla luce del sole, perpetrato ai danni dei cittadini del comprensorio frentano, abbia fine”.
“Come a dire che è stato tutto inutile – prosegue la nota – dalle vibranti proteste della popolazione alle sentenze di condanna della magistratura, dal sequestro dell’impianto alle innumerevoli iniziative dei cittadini, tra flash mob manifestazioni e raccolta firme”.
“Un vero scandalo all’italiana – commenta Lanci – che assume contorni così caratteristici al punto da meritarsi il titolo di scandalo all’abruzzese. Il ruolo infatti della pubblica amministrazione regionale in questa vicenda ripropone la questione persino sollevata dall’ex direttore generale della regione Abruzzo, Cristina Gerardis- presegue Nsc – abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione di qualità“.

“Qualità – sottolinea Lanci – che in particolare non brilla nella questione del ruolo degli uffici regionali per il rilascio dell’autorizzazione unica ambientale, che nella vicenda di Treglio sono riusciti ad ignorare addirittura la magistratura, lasciando, come Ponzio Pilato, che nessuna decisione presa, in occasione della conferenza dei servizi decisoria, corrispondesse di fatto ad un deliberato atto di assenso alla riaccensione della fiaccola di morte dentro il borgo rurale”.
Nuovo Senso Civico rivolge, quindi, un appello a tutti i sindaci del comprensorio ad unirsi al sindaco di Treglio, Massimiliano Berghella, “nel perseguimento dell’obiettivo comune di non permettere questo oltraggio alla convivenza civile per non vedere tradita per l’ennesima volta la volontà popolare. La disaffezione dei cittadini nei confronti delle istituzioni, della politica e della giustizia parte da qui, da episodi così palesemente rappresentativi di un sistema profondamente marcio e corrotto”.
“Non stupiamoci – prosegue Lanci – delle derive populiste e dei forconi invocati dai più esagitati: la regia occulta e inconsapevole parte dagli esempi e questo non è affatto un buon esempio, né di trasparenza della pubblica amministrazione, né di rispetto della volontà popolare da parte della politica, né di giustizia”.
“Se la legge è davvero uguale per tutti il sansificio deve essere spento immediatamente – conclude Lanci – non ci limiteremo a guardare i segnali di fumo”.