Appena tre giorni di lavoro e poi lo stop dalla Regione Abruzzo, che ha negato il rinnovo dell’autorizzazione ambientale unica: è di nuovo chiuso il sansificio di Treglio (Chieti), ma Confrantoiani non ci sta.
Il presidente dell’associazione di categoria, Alberto Amoroso, assieme al titolare del sansificio Vecere, sta perorando la causa negli uffici regionali competenti, dall’assessorato all’Agricoltura agli uffici titolati al rilascio dell’autorizzazione unica ambientale AUA. “Nella filiera dell’olio c’è un prodotto che si chiama sansa, che in tutta Italia viene lavorato per i sottoprodotti che può generare – commenta Amoroso al Tgmax – solo in Abruzzo e nel nostro territorio, in particolare, i sansifici vengono chiusi”.
“Più di 400 frantoi bloccati, agricoltori nel panico” gli fa eco Mauro Febbo, consigliere trigonale di Forza Italia che chiama in causa il governo D’Alfonso. “La Regione intervenga tempestivamente per riaprire e riattivare il sansificio ‘Vecere’ prima che venga danneggiata in maniera irreparabile la stagione 2017 della raccolta delle olive. Questo esecutivo regionale – scrive Febbo in una nota – si assumerà la responsabilità di aver distrutto il nostro olio extra vergine d’oliva per incapacità di trovare una soluzione al problema inerente lo stabilimento sito in Treglio”.
“Siamo in piena campagna olearia ed è inconcepibile – lamenta Febbo – come l’unico sansificio regionale venga improvvisamente chiuso mettendo in ginocchio e in difficoltà sia i frantoi sia le aziende agricole che proprio in queste settimane sono in piena attività con la raccolta delle olive. Sono più di 400 frantoi per conto delle 60.000 aziende agricole – scrive l’ex assessore regionale all’Agricoltura – che conferiscono sanse allo stabilimento di Treglio per un quantitativo di sansa pari a 40 mila tonnellate, che generano un fatturato di oltre 10 milioni di euro”.
Frantoi costretti a chiudere i cancelli, secondo Febbo, perché impossibilitati a smaltire il loro sottoprodotto. “Un pasticcio enorme causato dall’inefficienza e dalla leggerezza di assumere decisioni concrete e risolutive da parte della Regione Abruzzo. L’attività del sansificio – spiega Febbo – rappresenta nella filiera olivicola una fase fondamentale senza la quale sarebbe impossibile la produzione dell’olio extra vergine di oliva”.
Nella nota Febbo, ex presidente della Provincia di Chieti, sottolinea che “da cinquant’anni lo stabilimento Vecere è un punto di riferimento dei frantoi sia della regione Abruzzo e sia delle vicine regioni Marche e Molise”.

“Oltre al danno arriva anche la beffa – puntualizza il consigliere regionale di Forza Italia -. Ttutto questo avvantaggerà i nostri competitor stranieri che riescono a trarre profitto sull’intera filiera dell’olio e uscire con il prodotto finito a prezzi molto più bassi. Infatti la chiusura del sansificio causerà la perdita di competitività al settore olivicolo abruzzese – scrive Febbo – aggravando i nostri produttori di olio di ulteriori costi di trasformazione, visto che fino a ieri ricavano utile dalla vendita della sansa, ma da domani saranno costretti a smaltire, non si sa in quale maniera, questo ‘rifiuto’ con un aggravio di costi”. Il riferimento è agli scarti illecitamente smaltiti nella riserva di Punta Penna, a Vasto, nei giorni scorsi.
Il consigliere regionale si appella, infine, alla Regione Abruzzo per un intervento immediato al fine di trovare una soluzione risolutiva, “visto che – conclude Febbo – il mondo agricolo e gli agricoltori proprio in questi giorni sono impegnati nella raccolte delle olive per la stagione 2017, prima che venga compromesso in maniera irreparabile un settore importante e prezioso come la filiera olivicola”.