Per la Sasi S.p.a. di Lanciano (Chieti), ente che gestisce il servizio idrico integrato in 92 Comuni del Chietino (Ato 6), il 2017 è stato un anno di notevole impegno, sia sotto il profilo dell’azione progettuale e della realizzazione di opere importanti che su quello della riqualificazione aziendale.
In conferenza stampa, nella sede di viale Cappuccini a Lanciano, il presidente Gianfranco Basterebbe, assieme al vice presidente Paola Tosti e al direttore dell’area operativa Pio D’Ippolito, ha illustrato nel dettaglio il piano degli interventi, realizzati e in fase di esecuzione. “Molto è stato fatto rispetto agli impianti di depurazione e al risanamento ambientale”, ha detto Basterebbe. Sono stati completati i progetti esecutivi di adeguamento, potenziamento e ampliamento anche per i depuratori sequestrati dalla procura di Lanciano (investimento complessivo di circa 10 milioni di euro), oltre a interventi risolutori per quanto riguarda i collettori fognari, mentre sono stati dismessi impianti obsoleti, non più in grado di svolgere la loro funzione.
“Con il masterplan – ha proseguito il presidente della Sasi – sono stati elaborati alcuni importanti macro-progetti, realizzati dall’ufficio tecnico dell’ Azienda, che puntato alla gestione integrata”.
“Per risolvere la questione annosa della carenza idrica sulla costa vastese, “Con la realizzazione della condotta Ponte Moro – Ponte Sinello, verrà sensibilmente aumentata la disponibilità idrica per le località della costa, specie per il territorio vastese che la scorsa estate ha subito non pochi disagi proprio a causa della mancanza d’acqua”.
A fine anno, il 28 dicembre, si terrà la prova scritta della selezione per il reclutamento di personale, con l’arrivo alle assunzioni entro il 15 gennaio. Massimo riserbo, da parte della commissione esaminatrice (Angelo Radoccia, Gaetano Di Corinto e Lorenzo Livello), sul numero degli ammessi alla prova scritta a fronte dei 2.300 curricula pervenuti. “Tra i primi impegni del 2018 – conclude il presidente della Sasi – c’è quello di dare concretezza alla figura del direttore generale”.