Secondo giorno di sciopero alla Honeywell di Val di Sangro, dove Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato l’astensione a oltranza dal lavoro contro la paventata chiusura dello stabilimento che produce turbo principalmente per Ford e Sevel.
A rischio, dicono i sindacati, ci sono 420 posti di lavoro oltre l’indotto con altri circa 80 posti. “Oggi – dichiara al Tgmax Davide Labbrozzi, segretario Fiom Chieti – abbiamo messo fuori dalla fabbrica tutti i lavoratori. Ieri c’era stata una piccola frattura con gli impiegati (circa 70) che erano titubanti, quindi una parte di loro è entrata. Oggi c’è stata una totale adesione allo sciopero”.
“Gli operai sono convinti, come noi – prosegue Labbrozzi – che questa battaglia possa dare dei risultati positivi”.
In attesa del tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico, convocato per il prossimo 10 ottobre, l’azienda ha chiesto ai sindacati di sospendere lo sciopero e di riprende la produzione, per scongiurare “l’impatto negativo sui clienti”. Ma Fim, Fiom e Uilm sono irremovibili. “Mi sembra scontato che non lo faremo – dichiara Labbrozzi – non è più l’azienda che può dettare le condizioni a noi”.
Il segretario della Fiom conclude: “L’azienda, se non vuole fermare la produzione dei clienti, torna da noi e discute con noi”.