La notizia

E’ ancora in calo, nel terzo trimestre, la produzione di auto e furgoni di Stellantis in Italia, il 2,4% in meno dello stesso periodo dell’anno scorso e il 18,3% in meno del 2019, cioè del periodo pre- Covid.
A preoccupare particolarmente è la Sevel di Atessa (Chieti), nel report stilato dalla Fim Cisl: la fabbrica del Ducato, da sempre stabilimento tra i più produttivi del gruppo, perde ancora terreno e segna -27,5% rispetto al 2021.
La fabbrica dei record, che è anche la più grande in Abruzzo, ha appena festeggiato i 7 milioni di veicoli prodotti. Per il secondo anno consecutivo, però, mostra una sensibile flessione dei volumi.
Per la Fim Cisl, i numeri sono impietosi. Finora nello stabilimento di Atessa sono stati realizzati 152 mila veicoli, con un risultato negativo di circa il 30 per cento rispetto al 2021, dove si erano prodotte 209.573 unità.
“La situazione dei fermi produttivi per i semiconduttori – dice il segretario nazionale Fim Ferdinando Uliano – ha condizionato fortemente i risultati produttivi nel 2021 e nel 2022. Nel 2021 rispetto alle stime iniziali che vedevano un incremento dei turni a partire dal mese di maggio 2021, si sono persi circa 40.000 furgoni per la mancanza di semiconduttori, con un impatto negativo sui livelli occupazionali con la mancata conferma dei 600 lavoratori in somministrazione”.
Ad oggi la Sevel conta 5.400 dipendenti.
Dall’inizio dell’anno per il problema dei semiconduttori si sono persi circa 130 turni di lavoro, pari a circa 49 giorni lavorativi. La mancanza dei semiconduttori dall’Asia rimane il problema più grave, in particolare per Sevel: “c’è un numero importante di ordini che non vengono evasi – commenta ancora la Fim – e soprattutto il costo a carico dei lavoratori per via dell’uso degli ammortizzatori sociali diventa sempre più pesante”.
A tutto questo fa da contraltare il “recente accordo siglato con Toyota, che rappresenta – sempre secondo la Fim – una nuova potenzialità per il futuro di Sevel”.