Produzione ridotta

Ad un mese e mezzo dalla chiusura, avvenuta causa pandemia da Covid-19, tra poche ore la fabbrica più grande d’Abruzzo riapre i cancelli a migliaia di lavoratori.
Sarà una produzione ridotta a 900 furgoni al giorno, invece dei soliti 1.200.
Bisogna garantire il distanziamento sui luoghi di lavoro, come previsto dal piano di sicurezza, illustrato dall’Azienda agli Rls mercoledì scorso, con sopralluoghi nello stabilimento di Atessa (Chieti). In quelle stesse ore, a L’Aquila, si svolgeva l’incontro convocato dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico Mauro Febbo e dal presidente Marco Marsilio proprio sulla ripresa delle attività del settore Automotive e del settore Trasporti.
Ordinanza regionale Tpl
La Sevel riaprirà al secondo turno, ma sarà preceduta dall’indotto che ripartirà già al primo turno per arrivare just in time con la consegna delle forniture necessarie all’assemblamento dei vari modelli del veicolo leggero più venduto in Europa.
Come arriveranno in fabbrica gli operai? L’ordinanza n.49 sulla regolamentazione del Tpl, riguardo la riapertura delle fabbriche, è stata firmata dal presidente della Regione nel tardo pomeriggio di domenica 26 aprile. Prevede regole sia per i vettori che per gli utenti.
Regole per i vettori Tpl
Sono diverse le aziende di trasporto che, da 50 diversi comuni del territorio regionale, portano gli operai in Sevel. Per loro l’ordinanza regionale prevede di:
- procedere all’igienizzazione, sanificazione e disinfezione dei mezzi pubblici e delle infrastrutture nel pieno rispetto delle prescrizioni sanitarie in materia, oltre che delle ordinanze regionali e del Protocollo siglato dalle associazioni di categoria, OO.SS. e MIT in data 20 marzo 2020, effettuando l’igienizzazione e la disinfezione almeno una volta al giorno e la sanificazione in relazione alle specifiche realtà aziendali;
- mettere in atto accorgimenti atti alla separazione del posto di guida con distanziamento di almeno un metro dai passeggeri e l’uso di dispositivi di sicurezza da parte del personale addetto;
- organizzare la salita e la discesa dei passeggeri dai mezzi in modo che avvengano secondo flussi ordinati e, ove possibile, separati al fine di evitare contatto tra chi scende e chi sale, anche eventualmente con un’apertura differenziate delle porte;
- contrassegnare sui mezzi i posti che non possono essere occupati con un marker in modo da consentire il rispetto della distanza di un metro tra passeggeri;
- sospendere la vendita e il controllo dei titoli di viaggio a bordo da parte del personale; installare, ove possibile, apparati per l’acquisto self-service dei biglietti, contrassegnando con specifici adesivi le distanze di sicurezza;
- mettere a disposizione a bordo dei mezzi flaconi di gel igienizzante per mani a base alcolica;
- predisporre a bordo dei mezzi un kit aggiuntivo di prodotti specifici da utilizzare in caso di necessità: guanti monouso, mascherina e gel disinfettante;
- attivare, ove compatibile con le caratteristiche del servizio, e quindi in particolare per i servizi extraurbani, un sistema di prenotazione del viaggio (anche attraverso strumenti informatici) che consenta loro di individuare per tempo il numero di veicoli da impegnare.
Regole per gli utenti Tpl
Prima di salire a bordo dell’autobus, l’utente del trasporto pubblico locale deve adottare le seguenti misure di carattere generale:
- non usare il trasporto pubblico se si hanno sintomi di infezioni respiratorie acute (febbre, tosse, congiuntivite);
- acquistare, ove possibile, i biglietti in formato elettronico, online o tramite app;
- nel corso del viaggio, igienizzare le mani ed evitare di toccarsi il viso;
- seguire la segnaletica e i percorsi indicati all’interno delle stazioni o alle fermate, mantenendo sempre la distanza di almeno un metro dalle altre persone;
- utilizzare le porte di accesso ai mezzi indicate per la salita e la discesa, rispettando sempre la distanza di sicurezza;
- sedersi solo nei posti consentiti, mantenendo il distanziamento dagli altri occupanti;
- evitare di avvicinarsi o di chiedere informazioni al conducente;
- usare una adeguata protezione del naso e della bocca (mascherina) o, in assenza, indumento di stoffa.
Resta da vedere se i lavoratori di Sevel e fabbriche dell’indotto domani si recheranno in fabbrica prediligendo il mezzo pubblico oppure l’auto privata.
Con la differenza che, prima della sospensione delle attività lavorative a causa del coronavirus, in tanti viaggiavano in gruppo, applicando il car-sharing; adesso però, con le norme di contenimento del contagio da Covid-19, non è più possibile condividere l’auto. D’altro canto, c’è anche da sottolineare che non ci sono parcheggi sufficienti a contenere migliaia di automobili.
Sul fronte Tpl, i vettori si sono organizzati con autobus bipiano e corse bis, in quanto, per rispettare la distanza di un metro tra i passeggeri, ogni autobus potrà trasportare circa un terzo delle persone consentite dalla carta di circolazione del mezzo.
Non resta che attendere il pomeriggio.
Nella galassia Fca, assieme a Sevel ripartiranno parzialmente gli stabilimenti di Melfi (Potenza), Mirafiori (Torino), Cassino (Frosinone), Termoli e Pomigliano (Napoli). In tutte le fabbriche le attività riprenderanno gradualmente, coinvolgendo solo alcuni reparti in attesa della fine del lockdown.

Contrario alla riapertura anticipata di Sevel, rispetto al 4 maggio, è Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista. Per Acerbo la Regione Abruzzo “scarica su lavoratori e aziende di trasporto ogni responsabilità – dice il segretario – e al posto di dire che semplicemente Sevel non può riaprire ci si inginocchia supinamente al padrone”.
Mentre l’ironia corre sul web, “I primi ad uscire saranno gli operai Sevel“, recita la vignetta satirica con la foto del premier Giuseppe Conte, anche il M5s si è detto critico sulla riapertura anticipata. “L’emergenza non è passata – scrivono in una nota la capogruppo regionale Sara Marcozzi e la deputata Carmela Grippa – mai come adesso deve essere garantita la sicurezza dei lavoratori”.