A Lanciano

Collaboratore di giustizia e spacciatore di cocaina: faceva il “doppio gioco” A.P., campano di 43 anni, arrestato dai carabinieri di Lanciano (Chieti) assieme alla donna A.R., lancianese di 46 anni, che in casa custodiva la droga per lui.
Altre due persone, del posto, sono indagate, mentre il primo arresto, eseguito nell’ambito della stessa operazione, risale al 29 maggio scorso, per un altro “custode” della droga, sempre di Lanciano, che nascondeva la cocaina nel tubo dell’aspirapolvere in garage.
Per tutti l’accusa è, a vario titolo, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività, svolta nei pressi di un bar in città, garantiva guadagni illeciti per 15 mila euro al mese, con una cinquantina di acquirenti.
A casa della donna i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile, supportati dall’unità cinofila del comando provinciale di Chieti, hanno trovato 160 grammi di cocaina suddivisi in 6 involucri. La droga era nascosta nel controsoffitto.
Durante la perquisizione domiciliare, a casa del collaboratore di giustizia invece, i militari hanno rinvenuto due bilancini di precisione, una katana giapponese affilatissima con lama di 27 centimetri ed uno scanner per il rilevamento delle microspie.
Le indagini proseguono, con il massimo riserbo, a tutela anche del collaboratore di giustizia.

Le attività investigative
Le investigazioni hanno avuto inizio nel mese di febbraio scorso, riferisce il comandante compagnia carabinieri di Lanciano, “attraverso il monitoraggio – spiega il capitano Vincenzo Orlando – con riprese video e dispositivo GPS installato a bordo del veicolo in uso ad alcuni indagati, e contestuali servizi di osservazione e pedinamenti, ampliati con attività tecnica di intercettazione di 10 utenze mobili dell’illecita attività di spaccio”.
L’articolata attività info-investigativa, condotta dagli investigatori del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lanciano, ha permesso di accertare “inconfutabilmente – sottolinea il comandante Orlando – la cessione quotidiana, a piccole dosi, di stupefacente del tipo cocaina ad opera del principale indagato, il quale si avvaleva dell’appoggio di altre persone, anch’esse indagate, per farsi custodire la droga evitando di tenerla presso il proprio domicilio”.
“Le indagini – prosegue il capitano Orlando – hanno consentito di acclarare inconfutabili elementi di colpevolezza a carico di 5 indagati, nei confronti di uno dei quali il gip del Tribunale di Lanciano Massimo Canosa ha ritenuto, concordando con le risultanze investigative proposte, emettere il provvedimento restrittivo in ordine ad un accertato e redditizio spaccio di cocaina”.
“Il bacino di consumatori locali era molto ampio: in soli quattro mesi, e nonostante il periodo di lockdown, sono stati individuati circa 50 acquirenti, per un volume di affari di circa 15.000 euro al mese”.
L’operazione antidroga
L’operazione si è svolta nella giornata di ieri, con i Carabinieri della Compagnia di Lanciano supportati da unità cinofile antidroga del Comando provinciale di Chieti.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita nei confronti di A.P. 43enne, mentre gli altri indagati F.G. 35 anni, M.B. 45 anni e A.R. 46 anni, sono stati sottoposti a perquisizione. La donna è posta ai domiciliari. Gli indagati sono tutti di area frentana.
I numeri dell’operazione: un arresto eseguito su ordine di custodia cautelare in carcere, per il collaboratore di giustizia; 2 arresti eseguiti in flagranza nel corso delle indagini, per i custodi della droga; 5 persone segnalate in stato di libertà; mezzo chilo di cocaina rinvenuta, pari a circa 1.000 dosi.