Motoraduno di protesta contro le strade provinciali chiuse

Erano 250 circa tra motociclisti, ciclisti e cittadini che hanno partecipato all’Aquila alla “adunanza di protesta” contro l’ordinanza della Provincia dell’Aquila di chiusura alle due ruote, per motivi di sicurezza, di una trentina di strade sul territorio provinciale, considerate di grande rilevanza naturalistica e turistica.
Un gruppo è partito alla volta di alcuni percorsi interessati dal divieto. La manifestazione si è svolta nonostante ieri, dopo un incontro con la federazione motociclisti italiani, il presidente della Provincia Caruso abbia annunciato la riapertura delle strade entro 15 giorni lavorativi.

Lo stop c’è stato il 26 aprile, con un provvedimento deciso dopo la morte di un centauro caduto a causa di una buca tra Barrea e Alfedena, nel Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Da allora sono divampate polemiche: “Accettiamo un unico epilogo, la riapertura immediata con i limiti previsti per le auto” spiega Massimiliano Mari Fiamma, direttore provinciale di Apindustria.
Provincia: 15 giorni per asfaltare e poi la riapertura
“A mano a mano che saranno riasfaltate e sarà collocata la cartellonistica di salvaguardia, con limiti di velocità e avviso di pericolo, le 25 strade provinciali chiuse nell’Aquilano per motivi di sicurezza a cicli e motocicli saranno riaperte al transito entro quindici giorni lavorativi“: il presidente della Provincia di L’Aquila, Angelo Caruso, assieme al consigliere delegato alla viabilità Gianluca Alfonsi, lo hanno annunciato nell’incontro tenuto ieri con la Federazione motociclistica italiana (Fmi), rappresentata dal coordinatore nazionale, Tony Mori, e presidente regionale, Elvio Fortuna, alla presenza anche di Michele Moretti dell’Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori (Ancma) di Confindustria.
L’incontro, avvenuto alla vigilia della protesta promossa da motociclisti e ciclisti aquilani, con in testa il presidente provinciale Apindustria Massimiliano Mari Fiamma, non ha fatto rientrare la mobilitazione. Il confronto era stato convocato a seguito delle polemiche innescate, il 26 aprile scorso, dal provvedimento con cui 25 strade provinciali, che attraversano territori a forte valenza turistica, sono state chiuse. Una ordinanza, molto contestata anche nel territorio nazionale, adottata dopo l’incidente in cui perse la vita, tra Barrea e Alfedena, nel Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise, un centauro molisano di 40 anni.
Altre forti polemiche, con rivolta dei sindaci del comprensorio, sono state causate dalla chiusura con pesanti blocchi in cemento, della dissestata strada provinciale 487 che conduce a Passo San Leonardo, rinomata località turistica raggiungibile sia da Pacentro sia da Caramanico, nel cuore della Majella.

In settimana è andata in scena anche la protesta con sciopero della fame di Francesco De Chellis, giovane proprietario del ristorante in località Fonte Romana, rimasto completamente isolato. La strada è stata riaperta questa mattina, dopo 5 giorni di sciopero della fame.
Il presidente della Provincia aquilana ha rassicurato i rappresentanti del mondo motociclistico: “Stiamo sollecitando al massimo le strutture per velocizzare gli affidamenti dei lavori di emergenza resi possibili dagli 580 mila euro che abbiamo a disposizione. Già sette affidamenti sono stati effettuati, a stretto giro arriveranno gli altri. Così entro 15 giorni lavorativi riapriremo al transito delle due ruote tutte e 25 le strade. Poi abbiamo 18 milioni di euro per azioni più incisive e strutturali, con rifacimenti integrali, che risolveranno finalmente il problema alla radice”.