I Comuni abruzzesi più penalizzati sono quelli di L’Aquila, Teramo, Montesilvano, Celano, Lanciano e Avezzano.
“Pensavamo fosse finita l’epoca dei tagli indiscriminati ai comuni, invece tornano le inaccettabili riduzioni di trasferimenti agli enti locali con l’aggiunta di una iniqua penalizzazione a quelli che hanno avuto maggiori finanziamenti dal Pnrr”.
A denunciarlo sono i sindaci di ALI, l’associazione dei Comuni Autonomie Locali Italiane – Abruzzo.
“Credo sia necessaria una forte mobilitazione da parte di tutti i Sindaci indipendentemente dalla loro appartenenza politica”, commenta Angelo Radica, sindaco di Tollo.
Su Comuni e Province abruzzesi pesa un taglio di oltre 5,8 milioni l’anno fino al 2028.
“I cittadini saranno costretti a pagare circa 30 milioni in cinque anni in mancati servizi, non possiamo accettare che torni la stagione dei tagli” dichiara Giacomo Carnicelli, presidente dell’associazione di Comuni ALI Abruzzo.
È quanto dispone il decreto del Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, che stabilisce il riparto del contributo alla finanza pubblica della legge 30 dicembre 2023, n.213, pari complessivamente in tutta Italia a 250 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, di cui 200 milioni di euro annui a carico dei comuni e 50 milioni di euro annui a carico delle province e delle città metropolitane.
Nel dettaglio i Comuni abruzzesi più penalizzati sono quelli di L’Aquila, Teramo, Montesilvano, Celano, Lanciano e Avezzano.
I tagli sulla spesa corrente incidono maggiormente sui Comuni che stanno realizzando opere con il PNRR e che, quindi, hanno più bisogno di fondi per gestirle: avremmo nuovi asili nido ma rimarranno chiusi perché i Comuni non potranno pagare il personale o le bollette per tenerli aperti.
“Una contraddizione in termini che punisce chi si impegna”, conclude il sindaco Radica.