Campotosto (L’Aquila), terremoto magnitudo 4.2 alle 4:13
Terremoto di magnitudo 4.2 alle ore 4:13 tra le province di L’Aquila e Rieti: la terra torna a tremare e nel cuore del centro Italia, tra Campotosto e Amatrice, torna la paura a quasi un anno dalle scosse che portarono in quei luoghi morte e distruzione.
A ricordare che tra Lazio, Abruzzo e Marche il terremoto non ha mai smesso di scuotere le viscere della terra (73.000 eventi sismici in 11 mesi) è una scossa molto intensa, di magnitudo 4.2, registrata dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle 4:13 di sabato mattina, con epicentro a 3 chilometri da Campotosto (L’Aquila) e a 8 da Amatrice (Rieti).
Un terremoto, anticipato e posticipato da altre decine di scosse strumentali, che non ha fatto danni, eccetto aggravare crolli già avvenuti vicino l’epicentro, ma che ha spinto la gente in strada in diverse città, compresa Rieti, e che ha fatto riaffiorare la paura, soprattutto dove le scosse del 24 agosto e del 30 ottobre 2016 hanno lasciato cicatrici indelebili.
“Siamo abituati a ballare. Restiamo qui a combattere, nonostante tutto. Questa gente vuole stare nella sua terra a ogni costo”, è il commento del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che fa eco all’analisi del direttore del Centro nazionale terremoti dell’Ingv, Salvatore Stramondo, il quale, numeri alla mano, ricorda che “l’attenzione resta alta perché i livelli di sismicità nell’area sono superiori alla media”.
Non è possibile escludere altre scosse, anche superiori, ma intanto l’ultima registrata ha costretto i sindaci a tornare a fare i conti con la paura, che, tra l’altro, condiziona pesantemente anche le presenze di turisti, e con la necessità di verificare di nuovo la stabilità degli edifici pubblici, in molti casi già lesionati.
“Si riapre il baratro della paura. La scossa di questa mattina è stata molto forte e lunga, ha svegliato tutto il paese, molti concittadini sono scesi anche in strada”, ha raccontato all’ANSA, Maria Antonietta Di Gaspare, sindaco di Borbona (Rieti), il comune del Reatino più vicino all’epicentro. “I tecnici – ha aggiunto – stanno verificando gli edifici pubblici già lesionati dal sisma del 2016, circa il 50 per cento degli immobili del mio comune erano già inagibili, in centro arriviamo al 90 per cento”.
In seguito al sisma le verifiche hanno interessato anche le dighe, in particolare quella di Campotosto (L’Aquila). L’Enel ha fatto sapere che le ricognizioni visive escludono danni e di aver avviato misure strumentali richieste per fenomeni superiori a magnitudo 4.
I sindaci dell’alto Reatino chiedono più attenzioni. “Alla luce del ripetersi delle scosse di terremoto, è necessario rivalutare, nell’ottica di fornire maggior sicurezza ai cittadini, il potenziamento dei Vigili del Fuoco in tutto il cratere e soprattutto nei Centri operativi avanzati”, ha ribadito Francesco Nelli, sindaco di Cittareale (Rieti).
La situazione nella zona di Amatrice (Rieti) a quasi otto mesi dal forte terremoto, 10 aprile 2017.
Un crollo di un edificio già danneggiato dalla scossa del 18 gennaio è avvenuto a Poggio Cancelli (L’Aquila), il comune epicentro del sisma della scorsa notte che si affaccia sul lago di Campotosto. “È stato terribile, prima un boato fortissimo poi la scossa, lunghissima”, raccontano Alessandro e Anna, una coppia di romani che abita nel comune aquilano. “Viviamo in roulotte – hanno aggiunto – dal 1 novembre 2016, la scossa del 30 ottobre ci ha danneggiato la casa, siamo stati evacuati, ma i danni maggiori qui li ha fatti quella del 18 gennaio. Questa notte è stato come rivivere lo stesso incubo. Siamo scesi tutti in strada nel paese, anche i residenti che occupano i Map del sisma del 2009. Conviviamo con il terremoto, ci sono scosse ogni giorno. Non abbiamo diritto a una casetta, la stiamo costruendo a spese nostre perché siamo domiciliati. Il paese si è spopolato, lo scorso anno ad agosto c’erano duemila persone, oggi solo motociclisti di passaggio. Ogni notte – concludono – incrociamo le dita”.
“L’attenzione resta alta perché i livelli di sismicità nell’area sono superiori alla media”. Lo ha affermato all’ANSA in relazione al sisma di magnitudo 4.2 verificatosi alle ore 4:13 tra le province di L’Aquila e Rieti.
Dal sisma che ha colpito Amatrice lo scorso 24 agosto, sottolinea il direttore del Centro nazionale terremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Salvatore Stramondo “nel centro-Italia abbiamo registrato 61 eventi sismici, incluso quello di oggi, con magnitudo tra 4 e 5. Dunque – ha avvertito – non si possono escludere altre scosse di magnitudo analoga nell’area”.
Il sisma di oggi, chiarisce, “rientra nella stessa sequenza iniziata lo scorso agosto col terremoto che ha colpito Amatrice, si tratta cioè della stessa faglia e non c’è, dunque, un nuovo fronte che si apre”.
Nell’area interessata dal sisma di oggi, ha inoltre rilevato Stramondo, “dallo scorso 24 agosto si sono registrati 73.000 eventi sismici”. L’Ingv ricorda che “la sequenza di Amatrice-Norcia-Visso è ancora attiva e nell’area interessata si continua a registrare una sismicità ben superiore a quella di fondo (507 scosse nella settimana dal 10 al 17 luglio e 532 la settimana precedente)”.
La scossa delle 4:13 è stata chiaramente avvertita dalla popolazione, in Abruzzo anche a Pescara e nelle Marche anche ad Arquata del Tronto e a Visso. Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 14 km di profondità; l’epicentro è stato a 3 km da Campotosto (L’Aquila), 8 km da Amatrice (Rieti) e 12 km da Crognaleto (Teramo).