“In Val di Sangro l’acqua ha un padrone, questa è la dura verità con la quale chi vuole fare agricoltura nel nostro territorio deve quotidianamente fare i conti”.
Il gruppo di coltivatori riuniti nel Comitato Acqua nostra – Safà e nella nuova associazione di categoria Agricoltori Italiani – sez. Abruzzo, protesta per la carenza cronica di acqua in Val di Sangro.
Non solo le utenze domestiche, a soffrire la sete sono anche gli ortaggi e i campi coltivati che per giorni restano senza la preziosa risorsa.
Oltre al Consorzio di bonifica sud guarda qui il servizio del Tgmax sotto accusa è l’Acea, che non rilascia acqua a sufficienza: anzi, dicono gli agricoltori ai nostri microfoni, in quantità corrispondente alla metà di quanto stabilito dal contratto sottoscritto nel 1959.
A parlare oggi è Emilio Pace, coltivatore di Fossacesia, ed ex vice presidente del Consorzio di bonifica sud, che mostra l’atto notarile datato 31 dicembre 1959, a firma del notaio Adalberto Mattiangeli di Roma.