Parla il presidente del 118

Dieci anni di ritardo possono costare vite umane. “Se l’Italia avesse applicato la direttiva Ue recepita nel 2009, Simon Gautier sarebbe stato immediatamente geolocalizzato, soccorso in tempi rapidissimi, e forse con esiti ben diversi”.
La denuncia arriva dal presidente nazionale della Società italiana sistema 118 Mario Balzanelli. “Questa vicenda rende palese l’assurdo, insostenibile fatto che in Italia le Centrali Operative 118 sono ancora prive del sistema di geolocalizzazione delle chiamate d’emergenza, pur previsto dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 2009”.
Il presidente del 118 sottolinea che “in Italia non è ancora disponibile il sistema tecnologico Advanced Mobile Location (AML), grazie al quale, pure in assenza di rete internet, dallo smartphone di chi richieda il soccorso parte immediatamente un sms al 112 che comunica le coordinate GPS corrispondenti esattamente al punto in cui si trova la vittima”.
Balzanelli spiega poi l’enorme ritardo con cui si sta muovendo la macchina dell’emergenza nell’applicare le direttive europee: “Nonostante l’Europa abbia sancito che il numero unico dell’emergenza 112 si affianchi ai numeri nazionali dell’Emergenza e non che li sostituisca, il modello italiano di 112 invece, proprio perché irrazionalmente sostitutivo degli altri numeri nazionali di Emergenza, ha di fatto pesantemente rallentato, se non paralizzato, l’implementazione della tecnologia di geolocalizzazione sul territorio, prevista come obbligatoria dalla legislazione europea”.
E aggiunge: “L’Europa precisa, con la Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L337 del 18 dicembre 2009, che i servizi di emergenza devono essere in grado di trattare e rispondere alle chiamate effettuate al 112 almeno in modo rapido ed efficace quanto le chiamate ai numeri di Emergenza nazionali”. Dieci Paesi su 19, a partire dalla Francia, hanno realizzato il modello.
“Ora, tutto questo non è stato fatto in Italia – dice – il 112 e’ stato introdotto in modo sostitutivo e non parallelo rispetto agli altri numeri, con costi enormemente maggiori, con ritardo aggiuntivo certificato sui tempi d’intervento correlato al doppio passaggio tra Centrali Operative”.
“Quindi – conclude il presidente del 118 – tempi più lunghi, costi maggiori, soccorsi più lenti. Perché? Proprio un bel guadagno per gli italiani e per chi si trovi in Italia”.

Il ritrovamento del turista dopo dieci giorni
Lo hanno trovato morto in un burrone. Il cadavere di Simon Gautier, disperso dal 9 agosto nel Golfo di Policastro durante un’escursione, è stato individuato dagli uomini del soccorso alpino in zona “Belvedere di Ciolandrea”, nel comune di San Giovanni a Piro (Salerno).
“Sono distrutta, abbiamo avuto fino all’ultimo la speranza che Simon fosse ancora vivo”, dice a caldo Asha, studentessa danese che condivideva a Roma l’appartamento con Simon. “Sono momenti terribili”. I genitori del giovane hanno appreso la notizia nell’albergo di Policastro in cui alloggiano. Con il padre, la madre ed il compagno di quest’ultima, c’è anche la sorella di Simon. Ad informarli sono stati gli amici francesi del ragazzo, che lo hanno saputo da un giornalista. Un epilogo drammatico al termine dell’ennesima giornata di ricerche, caratterizzate da una sola novità: il ritrovamento di tracce di sangue in prossimità della spiaggia della Molara di Scario.
A dare l’allarme era stato proprio l’escursionista francese con una telefonata al 118, venerdì 9 agosto verso le nove del mattino.