La lettera

“E’ con profonda delusione e estremo rammarico che ci troviamo costretti a scriverle in merito alla mancata
attivazione del piano vaccinale per gli over-80 nella nostra area del Sangro-Aventino“.
Diciassette sindaci delle aree interne, portavoce Massimo Tiberini, primo cittadino di Casoli (Chieti), tornano a rivolgere l’appello all’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, affinché venga attuato il piano vaccinale anti-Covid agli over80 che risiedono nei comuni di Altino, Bomba, Casoli, Civitella M. Raimondo, Colledimacine, Fara San Martino, Gessopalena, Lama Dei Peligni, Lettopalena, Montenerodomo, Palena, Palombaro, Pennadomo, Roccascalegna, S. Eusanio Del Sangro, Taranta Peligna e Torricella Peligna.
“Già da tempo – scrivono i sindaci – stiamo cercando delucidazioni al riguardo. Essere sindaco ci riempie di orgoglio e di responsabilità, per tale ragione non riusciamo più a comprendere questo silenzio”.
“Non riusciamo a comprendere quali siano le motivazioni per le quali i nostri concittadini non sono stati
vaccinati. Facciamo parte di un’altra categoria rispetto alle altre aree dell’Abruzzo? Ci siamo fatti in quattro,
con i nostri uffici, per aiutare i nostri anziani nelle prenotazioni vaccinali alla piattaforma regionale dedicata.
Successivamente ci è stato chiesto, dalla ASL, di integrare l’elenco degli ultraottantenni prenotati con i
nominativi di quelli che la prenotazione non l’hanno fatta sulla base dei dati presenti nelle nostre anagrafi.
Abbiamo collaborato in silenzio, ma ad oggi nessun anziano del nostro territorio non domiciliato nelle R.S.A.
è stato vaccinato”.
“Abbiamo atteso il turno delle vaccinazioni delle forze dell’ordine e del personale scolastico, abbiamo atteso il
turno delle vaccinazioni per gli ottantenni residenti nelle zone rosse – spiegano i sindaci nell’appello all’assessore regionale – ma a questo punto non riusciamo davvero a comprendere quali siano le ragioni dei ritardi nel nostro territorio, quando in altre aree della regione sono state avviate le inoculazioni delle seconde dosi“.
Perché, dunque, i ritardi nel Sangro-Aventino? E quali le ragioni? Come sono stati distribuiti i vaccini sul territorio regionale? Ai quesiti i sindaci aggiungono anche una considerazione finale, “nelle altre ASL si va avanti – scrivono – noi ancora fermi al palo”.