Sevel, Honda, Trafilerie meridionali, San Marco Industrial, Denso, Tyco, Isringhausen, Compi e tanti altri ancora: la solidarietà per i lavoratori della Honeywell giunge da tutta la provincia produttiva dell’automotive, con i delegati Uilm riuniti nel direttivo a Piazzano di Atessa.
Ad una settimana dall’avvio dello sciopero a oltranza, proclamato unitariamente dalle tre sigle sindacali di categoria, Fim, Fiom e Uilm programmano le prossime azioni di protesta. A riferirlo al Tgmax è Alessio Di Giovanni, rsu Uilm Honeywell.
Il tanto atteso tavolo ministeriale con il management francese della multinazionale americana, convocato a Roma per il 2 ottobre, potrebbe saltare: come condizione, l’azienda ha chiesto la revoca dello sciopero e il rientro in produzione dei 420 addetti. “Non ci faremo ricattare”, è stata la risposta unanime, riferisce Dorato Di Camillo, rsu Fim Cisl.
Davanti ai cancelli della fabbrica dei turbo la protesta non si ferma, gli operai si organizzano per quella che sembra rivelarsi una lunga vertenza e fondano l’associazione “Salviamo la Honeywell”, “e’ per darci un sostegno durante l’assenza dal lavoro” riferisce al Tgmax Luca Caporale, rsu Fiom Cgil.