Dopo l’incontro al Mise

A metà gennaio nella sede della Regione Abruzzo sarà definito il percorso per le riassunzioni, 162 unità ex Honeywell, con la nuova proprietà Baomarc.
Lo hanno detto le segreterie sindacali di categoria Fim, Fiom e Uilm a Lanciano (Chieti), facendo il punto della situazione, dopo l’assemblea tenuta con gli ex lavoratori. Questa mattina erano presenti circa 200 nello stabilimento di via Ancona.
La prima fase, con i criteri che verranno stabiliti, riguarderà le riassunzioni.
La seconda fase riguarda la produzione, così come presentata nel piano industriale: 60mila tonnellate di acciaio semilavorato e lavorato per la Bausteel Italia, 12mila per la Emarc di Cerratina, 28 mila per altre aziende di stampaggio presenti in val di Sangro.
Il settore di riferimento è l’automotive, ma per circa un 10 per certo la produzione si rivolgerà anche ad altri settori.
“La politica non metta le mani su questa vertenza – avverte Nicola Manzi, segretario Uilm Chieti Pescara -. Mettere bandierine su una tale disgrazia non significa avere dei vincitori – dice Manzi – giù le mani”.
“Non si faccia campagna elettorale con i guai delle persone che hanno perso il lavoro”, precisa Davide Labbrozzi, segretario Fiom Chieti.
“Le istituzioni svolgano il loro ruolo“, interviene Primiano Biscotti, segretario Fim Chieti.
C’è cautela da parte dei sindacati: oggi di sicuro c’è il benestare di Honeywell a cedere lo stabilimento gratuitamente alla Baomarc, a seguito del piano industriale presentato al Mise martedì scorso.
La Baomarc investirà 200 mila euro per la formazione. Il programma presentato prevede a gennaio l’inizio dei colloqui, 10 ex dipendenti al giorno, per circa due mesi. A marzo entreranno i primi assunti.
“L’unico politico che ci ha messo la faccia e si è impegnato per risolvere la vertenza è stato il presidente vicario Giovanni Lolli“, concludono Labbrozzi e Manzi. “Quello di domani in Honeywell non sarà un incontro istituzionale”, conclude Biscotti.