Autore Remo Rapino

«È un libro non collocabile facilmente né per generazione né per lingua in un contesto già noto della narrativa italiana. È un libro che sorprende per la scatenata vitalità e autenticità della lingua. È un libro che poggia sapientemente su una grande tradizione ed è popolare. Sta dalla parte dei matti, degli idioti, fuori dai margini, dove spesso sta la letteratura o comunque dove la letteratura sa stare». Così Maria Ida Gaeta, membro degli Amici della domenica che compongono la giuria, presenta la candidatura al Premio Strega per “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, autore il lancianese Remo Rapino, per la Minimum Fax.
«Un libro in cui un “cocciamatte” di paese, un uomo che non ha mai conosciuto il padre e che ha perso la madre da ragazzino, ormai anziano, solo, racconta in prima persona la sua vita e nel farlo riattraversa buona parte del Novecento – prosegue Gaeta nella sua proposta -. Con un linguaggio gergale e personalissimo, intriso di dialetto abruzzese, scorrono le vicende di una esistenza segnata da una infanzia e una giovinezza povere, il servizio militare in Friuli, il ritorno a casa, di nuovo la ripartenza per cercare lavoro al nord, il lavoro in fabbrica, lo sfruttamento e la scoperta della politica, il legame e la solidarietà con gli altri emarginati, la disillusione e la fine dei sogni di riscatto, il carcere e il manicomio, fino al definitivo ritorno al paese dove viene accolto come “cocciamatte” e da questa condizione si mette a scrivere, a più di ottanta anni e prima di morire. E scrive con grandissima umanità, commuovendo e divertendo i lettori».
«È un romanzo che ha una voce – scrive Gaeta -. Le vicende narrate e lo stile della scrittura sono il personaggio stesso, coincidono. Il matto Liborio con la sua vita sconquassata, con il suo parlato /scritto, con i suoi amici e i suoi nemici, con la solitudine che lo avvolge, si fa ascoltare e ci conquista».

Remo Rapino, 69 anni, entra dunque nella rosa dei 12 concorrenti al premio letterario ritenuto il più prestigioso d’Italia, che gode di una consolidata fama sia in Europa che nel resto del mondo.
Finora sono 10 le opere candidate per la LXXIV edizione: dopo i primi cinque libri proposti dagli Amici della domenica e resi noti lunedì 10 gennaio, ieri è stato aggiunto un nuovo gruppo con altri cinque candidati ufficiali, tra i quali il docente in pensione di Lanciano (Chieti). Mancano ancora due candidati per il 2020: per avanzare le proposte gli Amici della domenica hanno tempo fino al prossimo 3 marzo.
La giuria del Premio Strega
Complessivamente la giuria è composta 660 aventi diritto. Gli Amici della domenica sono 400 tra donne e uomini di cultura, scrittori e giornalisti, studiosi, artisti, registi di cinema e teatro, compresi gli ex vincitori del Premio Strega.
Alle preferenze espresse dagli Amici della domenica si aggiungono, dall’edizione del 2010, i voti dei lettori “forti”, che ruotano di anno in anno, segnalati dalle librerie associate all’ALI (Associazione Librai Italiani). L’allargamento della giuria del Premio Strega vuole essere un riconoscimento dell’opera di promozione della lettura svolta dalle librerie, dice l’organizzazione. L’elenco di quelle coinvolte nella selezione della giuria dei lettori sarà reso noto nel giorno della proclamazione del vincitore.
A partire da questa edizione si aggiungono alla giuria del Premio 20 voti collettivi espressi da scuole, università e 15 circoli di lettura nelle Biblioteche di Roma, oltre a 200 voti espressi da studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri selezionati da 20 Istituti italiani di cultura all’estero.
La giuria indicherà a giugno una cinquina di finalisti, quindi decreterà il vincitore a luglio, a Roma.